domenica 28 luglio 2013

Proprio vero i grillini non sono in grado di intendere e di volere. E pensare che sono stati votati per il cambiamento.


Invece di riformare il Durc, i grillini pensano al Durt: il Paese ringrazia

Pubblicato: 28/07/2013 06:00

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Meno di due mesi fa, all'indomani dell'ennesimo suicidio di un imprenditore che non ce la faceva piu', ci siamo chiesti se si puo' morire di Durc (un acronimo killer che sta per Documento unico di regolarita' contributiva). E' possibile che un imprenditore sia portato alla disperazione e alla rovina da tasse e burocrazia? Lo Stato non deve cercare di favorire la crescita e lo sviluppo, incentivando l'iniziativa privata e semplificando la vita dei cittadini? Dovrebbe, ma se crediamo che sia miope una politica fiscale che non fa altro che deprimere l'economia con nuove tasse, che dire di una pubblica amministrazione che inventa in continuazione nuovi e piu' complicati adempimenti?
Uno sport nel quale l'ultimo titolo di campioni del mondo spetta incredibilmente ai grillini, che nel dibattito alla Camera sul Decreto del Fare sono riusciti a far approvare l'istituzione del Durt, il Documento unico di regolarita' fiscale. Sembra quasi la vendetta del Durc, con 21 nuovi adempimenti burocratici per piccoli imprenditori ed artigiani del settore edile. Complicate e costose comunicazioni mensili, senza le quali le imprese non potranno essere pagate.
Proprio il contrario di quello che chiedevamo nel nostro post, raccogliendo la voce di centinaia di piccoli imprenditori che si sono venuti a sfogare nello studio dell'Aria che tira. E infatti, dopo questo vero e proprio scivolone, Beppe Grillo, al quale lo ricordiamo si era rivolto l'imprenditore Mauro Sari prima di compiere il gesto estremo per colpa del Durc, e' stato costretto a fare marcia indietro, sconfessando l'iniziativa dei suoi. Lo consideriamo un ravvedimento operoso da parte del capo dei Cinque stelle, ma ci chiediamo se i grillini non farebbero bene a prestare piu' attenzione agli emendamenti che agli scontrini...
Quando si diventa legislatori si deve riflettere bene prima di agire. E pensare, ad esempio, alle conseguenze del fallimento di tante piccole aziende. Chi ci guadagna? Di certo non i lavoratori che restano disoccupati o il Paese che perdera' altre realta' produttive. E allora? A chi ha pensato e votato l'emendamento vorremmo solo chiedere: perche'? Mentre a Grillo sarebbe il caso di domandare cosa aspetti a riunire i suoi parlamentari in qualche eremo per chiarire loro le idee sulle esigenze del Paese...
Ora, con il mondo delle imprese salito sulle barricate, il Durt probabilmente scomparira' nel corso del dibattito in Senato. E vedremo come si comporteranno i vari Gruppi, grillini compresi. Resta, pero', l'imperdonabile distrazione della maggioranza e la consapevolezza che il M5S, per non perdere la sua carica innovativa e rivelarsi un fuoco di paglia, è chiamato a legiferare e bene. Il tempo degli errori di inesperienza è finto.
 

1 commento:

Unknown ha detto...

Elogio alla stupidità collettiva della rete.

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