Una villetta con piscina immersa in un'oasi verde da cinquemila metri quadrati; lontana dal caos delle metropoli o dei palazzi della politica. Non può ancora chiamarsi libertà, ma il luogo scelto da Nicola Cosentino per trascorrere gli arresti domiciliari ha tutte le sembianze di un resort, protetto da alberi da frutta e uliveti che tengono alla larga i curiosi e il clamore di due inchieste della magistratura che lo accusano di collusioni con il clan dei Casalesi.
L'ex sottosegretario all'Economia, leader del Popolo della Libertà in Campania, ha scelto le colline di Sesto Campano, in provincia di Isernia, a pochi chilometri dal confine con la Campania, per assaporare quella libertà che gli era stata negata per più di quattro mesi. Due giorni fa l'uscita dal carcere di Secondigliano, dove era detenuto in virtù di due ordinanze di custodia cautelare. Poi il trasferimento tra le colline di Sesto Campano, un comune di poco più di duemila abitanti, dove ad attenderlo c'erano i familiari e dove trascorrerà l'estate, prima dell'eventuale scarcerazione definitiva, alla quale stanno lavorando i suoi avvocati.
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I domiciliari d'oro di Cosentino
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Per il momento Nicola Cosentino potrà avere colloqui solo con i conviventi e non potrà varcare il cancello di quella villa di via Mulino, in località Pescheto. In realtà, non avrebbe alcun motivo per allontanarsi da un luogo dall'aspetto paradisiaco dopo la dura esperienza del carcere. L'estate dell'esponente del Pdl trascorrerà in relax con passeggiate tra gli alberi d'ulivo, accompagnate dal canto delle cicale, e nuotate nella piscina di 15 metri quadrati.
Il complesso "Bella vita", di cui l'Huffington post vi mostra le foto - è stato preso in affitto dall'ex parlamentare proprio in vista dell'imminente uscita dal carcere, decisa pochi giorni fa dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, davanti ai quali è in corso il processo denominato "Il Principe e la Scheda Ballerina" in cui Cosentino è imputato per corruzione e reimpiego di capitali illeciti per favorire i boss dei Casalesi.
È stato un annuncio su eBay, pubblicato lo scorso 8 luglio con tanto di fotografie della villa immersa in una natura incontaminata, a convincere i familiari di Cosentino. A rispondere alla telefonata dei parenti del politico è stato il proprietario, Adriano, che ha deciso comunque di non cancellare l'annuncio. Perché in caso di liberazione definitiva dell'onorevole quel posto potrebbe tornare disponibile. "Al momento non affittiamo, ci dispiace. Risentiamoci tra qualche settimana", risponde il proprietario, che preferisce non svelare la cifra dell'accordo. "Se l'onorevole vorrà dire quanto ha pagato, lo farà. Io non posso rivelarvi altro, se non che il contratto è regolare. Mi scusi, ma lei è un giornalista o è dell'Agenzia delle Entrate?". Poi Adriano torna serio: "Vede quella villetta di fronte alla piscina? Lì ci abitavo io. Abbiamo lasciato l'intera proprietà alla famiglia Cosentino, che aveva chiesto espressamente di poter vivere in un luogo tranquillo. La pace lì, in effetti, non manca. I 350 euro che legge sull'annuncio di eBay sono il prezzo per un solo appartamento e per una sola settimana. Capirà che è stato pagato qualcosa in più per l'affitto di tutto il complesso". Almeno duemila euro a settimana, sconti a parte, costerebbe la detenzione domiciliare in Molise.
Quanto tempo resterà nella villa di Sesto Campano l'ex sottosegretario del governo Berlusconi non è ancora prevedibile. Chi l'ha incontrato in carcere qualche settimana fa, come il suo collega di partito Francesco Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato, ha parlato di una persona "evidentemente provata da una situazione a cui non è abituato, ma sereno, pronto al giudizio della magistratura". Avrà modo di recuperare, mentre i suoi legali, gli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro giocheranno le carte per la scarcerazione definitiva.
Le inchieste a carico del politico casertano sono due. Una prima ordinanza di custodia cautelare, quella per concorso esterno in associazione camorristica, è stata già revocata dal tutto, in virtù di una pronuncia della Corte di Cassazione sul cessato pericolo di recidiva di Cosentino, che da tempo non ha incarichi di governo o di partito, e non è nemmeno più parlamentare. Cosentino è ai domiciliari per un'altra vicenda, quella del "Principe e della scheda ballerina". La decisione è stata presa lo scorso 22 giugno dal collegio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dal giudice Orazio Rossi, dopo che la Corte Costituzionale aveva ammesso la possibilità di concedere i domiciliari anche agli imputati per reati di mafia.