Brunetta e Schifani che annunciano l'intenzione di chiedere a Napolitano la grazia per l'ex premier, i parlamentari Pdl che decidono di rimettere il loro mandato nelle mani dei capigruppo. Alfano che dichiara: "Anche i ministri pronti a dimettersi". Fibrillazione in casa Pdl dopo sentenza Mediaset, un turbillion di dichiarazioni a difesa del leader Silvio Berlusconi. In serata arriva anche la presa di posizione del premier Letta che chiede si tenga fuori il Quirinale dalle tensioni politiche e "si smetta di tirarlo in ballo in modo improprio e ricattatorio".
"Non abbiamo bisogno di esaminatori" anzi l'operazione dovrebbe essere reversibile nel senso che Letta forse dovrebbe seguire con maggiore attenzione le espressioni fuori dalle righe spesso usate da esponenti del suo partito". Lo scrive in una nota Fabrizio Cicchitto, rivolgendosi al presidente del Consiglio. Letta "sa benissimo che il Pdl, un partito determinante per il suo governo, è colpito in modo profondissimo dalle conseguenze tanto nefaste -prosegue- quanto inaccettabili di un attacco giudiziario fra i più violenti nei confronti del suo leader Berlusconi".
"Il fatto che i toni del Pdl, di ora in ora, diventino più drammatici è semplicemente il frutto di uno stato d'animo, non solamente della classe dirigente del Popolo della Libertà ma soprattutto del nostro popolo che non accetta, e non accetterà mai, che ci sia una parte della magistratura che vuole archiviare venti anni di storia politica incarnata da un leader come Silvio Berlusconi". Lo ha detto la portavoce del gruppo Pdl alla Camera dei deputati Mara Carfagna, ospite in studio al TgLa7.
Quella del Pdl di domani "sarà una manifestazione di grande responsabilità". Lo ha assicurato Maurizio Lupi, intervistato al Tg1. "I ministri non parteciperanno alla manifestazione, per evitare strumentalizzazioni", ha annunciato il ministro delle Infrastrutture.
Eenato Brunetta ha assicurato che la manifestazione del Pdl di domani non ha niente a che fare con il governo, che però deve riformare la giustizia, e ha ribadito l'intenzione di andare lunedì al Quirinale a porre la questione "con determinazione".
"Il governo non c'entra, nel senso che se il governo governa non c'è alcun problema ma il governo deve affrontare i problemi che ci sono nel Paese e oggi c'è un problema democratico", ha spiegato il capogruppo del Pdl al Tg4.
"Noi non ci facciamo commissariare da nessuno. Letta non pensi di commissariarci o di usare toni intimidatori. Usi gli stessi toni nei confronti della Germania che sta commissariando l'Italia. Pensi alla sovranità nazionale. È suo compito".
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, oggi non ha avuto nessun incontro politico e non è salito al Quirinale. Lo hanno riferito fonti di Palazzo Chigi. Il premier ha però avuto contatti telefonici con il Capo dello Stato, con Guglielmo Epifani e con Angelino Alfano.
Enrico Letta chiede che si "tenga fuori il Quirinale" dalle tensioni politiche e "si smetta di tirarlo in ballo in modo improprio e ricattatorio". Lo riferiscono fonti vicine al premier che aggiungono: Letta intende "ascoltare con attenzione i contenuti e i toni dei discorsi di domani alla manifestazione del Pdl".
"Anche noi sentinelle della Democrazia faremo un salto domani a via del plebiscito, in silenzio e pacificamente ma con cartelli che parleranno per noi chiaramente: 'fuori i condannati dal parlamento' seguito dall'ashtag #ingalera. Come cittadini italiani non possiamo permettere che abbiano voce e spazio gli eversivi e gli amici dei criminali".
"La nostra fortissima indignazione, ancora più ampia e profonda di quanto si poteva prevedere per la condanna al presidente Silvio Berlusconi, non sfocerà in rabbia né in comportamenti non consoni alla nostra tradizione moderata". Lo dice Renato Schifani che replica a Bersani assicurando che non c'è "nessun avventurismo".
Il Cav, Francesca e Marina lasciano Palazzo Grazioli
1 di 10
LaPresse
  • Avanti
Sandro Bondi non si arrende. "Non mi farò chiudere la bocca da nessuno, neppure da un comunicato del Quirinale. E non accetto di essere indicato come un irresponsabile", dice replicando alla reazione arrivata dal Quirinale circa le sue parole sul rischio di "guerra civile" in assenza di una soluzione politica alla vicenda Berlusconi. "I veri irresponsabili - prosegue Bondi - sono quelli che hanno fatto precipitare la situazione fino a questo punto. So di essere una persona responsabile e ho sempre ricercato e ricerco nel mio impegno politico il confronto, la collaborazione, la conciliazione e il bene del nostro Paese".
"Questa mia indole tuttavia non mi impedisce di esprimere liberamente le mie opinioni personali sulla storia d'Italia e sul rischio che, dopo la sentenza della Cassazione, in assenza di una soluzione politica che restituisca la libertà personale e l'agibilità politica al leader del più importante movimento politico italiano, tutto possa precipitare verso una nuova forma di strisciante guerra civile, che come tutti coloro che non sono ipocriti sanno è un tratto caratterizzante della storia d'Italia, dal dopoguerra in poi", conclude il coordinatore del Pdl.
Interpellati sulle dichiarazioni odierne di Sandro Bondi che, tra le altre cose, ha evocato il rischio di una "guerra civile" dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna Silvio Berlusconi, ambienti del Quirinale le definiscono "dichiarazioni irresponsabili".
Berlusconi può uscire bene da questa vicenda se saprà mantenere i nervi saldi, continuare a sostenere il governo Letta lealmente (come ha peraltro fatto sino a ora con persino maggiore convinzione del Pd) e lavorare alla rifondazione di un'area liberale e moderna di centrodestra, di cui l'Italia ha grande bisogno. A questo progetto, se impostato seriamente, e con grande attenzione alla qualità della classe dirigente, molti, fuori e dentro la politica, sarebbero interessati a dare un contributo". Lo scrive Luca Cordero di Montezemolo in un editoriale pubblicato sul sito di 'Italia futura'.
14:28 –  3/08/2013
Maroni su Twitter: "Letta go Home"
manifestazione pdl
Le parole di Sandro Bondi sono "al limite dell'eversivo". Lo afferma il vice ministro dell'economia del pd Stefano Fassina, commentando a skytg24 la presa di posizione del coordinatore del pdl che in una nota ha parlato del rischio di una guerra civile se non venissero ascoltate le istanze del pdl.
"Il gran caldo fa brutti scherzi". Lo dice Dario Nardella del Pd, che continua: "consiglio sommessamente all'on. Bondi di trovare un luogo fresco in queste ore di calura agostana. Le sue dichiarazioni inneggianti alla guerra civile non possono che essere prese con un pò di ironia, anche se ne faremmo volentieri a meno in un momento di vera crisi economica e politica nella quale gli italiani per primi non hanno affatto voglia di scherzare".
Sul Corriere Fabrizio Roncone racconta la giovane campagna del Cav, il suo ruolo di "fidanzata ufficiale" "sempre un passo indietro, affettuosità mai esibite, in pubblico la scelta di preferire i sorrisi alle parole". Una presenza discreta ma sicura: "così, quando il fidanzato cerca di mettere a punto nuove mosse politiche per gestire la condanna a quattro anni di reclusione, la regola non scritta è che lei deve diventare un'ombra che sparisce"
Francesca Pascale attende la sentenza del Cavaliere
1 di 18
Ansa
  • Avanti
Silvio Berlusconi è partito da roma poco prima delle 12. Il leader del Pdl ha lasciato Palazzo Grazioli in compagnia della figlia Marina. Il Cavaliere non sarà dunque nella capitale domani quando, nel pomeriggio, è prevista una manifestazione del partito in suo sostegno.
"Qualcuno chiami un medico per Sandro Bondi che evoca la guerra civile: si tratta di un evidente caso di colpo di sole. Si rintracci lo stesso dottore che calmava Bossi quando parlava di dieci milioni di fucili pronti ad attaccare dalle Alpi". Lo dichiara Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico.
"Invocare in questo contesto un intervento pacificatore del Presidente della Repubblica, nell'ambito dei suoi poteri istituzionali, non è una indebita pressione, come dice Epifani, ma proprio il tentativo di far diminuire la pressione politica che si è molto elevata". Lo afferma Fabrizio Cicchitto (Pdl) che, pur ribadendo il suo giudizio positivo sul Governo, sottolinea come l'uso politico della giustizia stia indebolendo le posizioni dei moderati Pd e Pdl.
Sandro Bondi, Coordinatore del Pdl, in una nota scrive: "O la politica è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti".
Negli ambienti sul Pdl tutti allertati per una manifestazione alle 18:30 a piazza Santi Apostoli, ipotesi di un a successiva marcia verso il Quirinale