UsuraUnicredit contro M5S: “Urlatori da tastiera, ma non fate nulla”
23 giugno 2016, di Alessandra CaparelloDEF 2015: il Piano riforme
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF, il Piano nazionale delle riforme e l'allegato Infrastrutture che definisce le linee guide della politica economica del Paese per i prossimi tre anni. Margine sul deficit dello 0,1%, che si traduce in un bonus di circa 1,6 miliardi da investire. Non ci sono tasse nuove, niente tagli a Comuni e Regioni.
MILANO (WSI) – Il Comitato di UsuraUnicredit, un gruppo autonomo e indipendente di clienti della banca vessati da tassi usurari applicati dall’istituto di credito, si scaglia contro il M5S. E non usa mezzi termini, affermando che alla fine anche i rappresentanti del movimento fondato da Beppe Grillo strepitano e urlano, e si presentano come paladini dei risparmiatori o degli indifesi, senza però far seguire alle parole i fatti.
Oggetto dello scontro è la cosiddetta ghigliottina parlamentare che le Commissioni Finanze e Giustizia della Camera hanno deciso di porre sul decreto legge per i rimborsi delle banche.
La ghigliottina parlamentare, diventata pomo della discordia Boldrini-M5S quando è stata usata dalla presidente della Camera Laura Boldrini per bloccare l’ostruzionismo dei Cinque Stelle sul decreto IMU-Bankitalia, è quello strumento che prevede il passaggio diretto al voto finale di un decreto in qualsiasi fase dell’esame si trovi. Una decisione che ha fatto infuriare i deputati del M5S nella giornata di ieri, sul decreto legge banche-rimborsi.
Così in una nota i deputati M5S:
“E’ uno scandalo che devono silenziare ad ogni costo. Al di là dei tempi di scadenza del decreto, è vergognoso che si metta la sordina al Parlamento in questo modo. Cosa hanno da dire il governo e la maggioranza agli imprenditori, agli artigiani e ai commercianti che sperano in un rapporto più fluido e onesto con il settore del credito? I presidenti hanno appunto dichiarato che il decreto domani alle ore 15 terminerà il suo iter in commissione, a prescindere che la discussione sugli emendamenti sia stata conclusa o meno. Un bavaglio scandaloso per le opposizioni, le imprese e i risparmiatori colpiti dal decreto ‘salva-banchieri’”.
Nella nota i Cinquestelle rincarano la dose sottolineando l’abuso perpetrato nel decreto oggetto della ghigliottina che prevede con il patto marciano la possibilità che banca, decorsi nove mesi dopo tre rate non pagate, “potrà portarsi via il capannone”.
“Un abuso che loro chiamano ‘patto marciano‘. Inoltre basterà un inadempimento che sarà deciso dalla banca nel contratto di finanziamento e l’istituto potrà anche prendersi macchinari, brevetti, scorte di magazzino o altri beni mobili non registrati dell’imprenditore. Uno scandalo che loro chiamano ‘pegno non possessorio’. E’ così che si pensa di favorire il credito alle Pmi? Stringendo loro un cappio intorno al collo? Stiamo parlando di quelle stesse imprese che poi hanno enormi difficoltà a recuperare in tempi brevi i loro crediti, soprattutto verso la Pubblica Amministrazione. La nostra battaglia contro il Pd dei banchieri proseguirà dentro e fuori i palazzi. Il M5S continua a lavorare per i cittadini e le Pmi”.
Ma il Comitato UsuraUnicredit non ci sta e accusa il Movimento guidato da Beppe Grillo di non aver mai fatto nulla sull’usura bancaria.
“Avrete il vento in poppa, vi sentirete già al governo, ma neanche a voi, a nessuno di voi è consentito fare propaganda sulla pelle delle imprese. In questi anni di proclami ed urla nelle aule parlamentari non abbiamo sentito dirvi nulla sull’usura bancaria. Non avete mosso un dito davanti allo scempio di aziende che muoiono perché le banche “strozzano”. Non avete voluto approfondire quando abbiamo detto che il problema sarebbe risolvibile attraverso l’inserimento di un semplice script nei programmi di gestione tenuti dalle banche. E non ci avete difeso quando la grande banca sistemica Unicredit ci ha denunciato solo perché urlavamo al mondo lo scempio dell’usura da loro praticata. Ci hanno messo sotto processo, ma siamo stati prosciolti. A voi deputati, a tutti voi deputati, anche dei 5 stelle, vi abbiamo chiesto di intervenire. Di prendere posizione, di difenderci dall’arroganza del potere bancario. Volevamo domandaste l’istituzione di una commissione d’inchiestache chiarisse come mai una grande banca come Unicredit si accanisse contro un piccolo imprenditore, mentendo fino a raccontare fatti assolutamente inverosimili. E voi, anche voi, onorevoli pentastellati, al posto di difenderci, di leggere sentenze ed atti, di pretendere spiegazioni dalle banche, avete preferito fare piazzate all’interno delle aule parlamentari. Non avete avuto neanche la buona creanza di rispondere alle mail che vi abbiamo inviato. Mail con poche chiacchiere ma con fatti e documenti. Ma noi, che verità vogliamo ristabilire per difendere realmente l’impresa italiana, continueremo a denunciare, a proporre iniziative. Quanto a voi, avete perso l’occasione di essere finalmente grandi, responsabili e credibili. Rimarrete i soliti urlatori da tastiera, rivoluzionari col mouse ma pronti a nascondersi dietro ad un monitor quando il gioco inizia a farsi realmente duro. Insomma come tutti gli altri se non peggio degli altri”.
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