domenica 28 giugno 2015

Chi pagherà quello che grillo definisce il coraggio di Tsipras. Come sempre la povera gente. I ricchi ed i politici di destra hanno già messo al sicuro i loro beni.



Ora la Grecia rischia il default. L’Eurogruppo valuta il fallimento: “Stop agli aiuti fino al referendum”

  
dalla Redazione
Economia
Conferenza stampa del premier greco e del presidente del Consiglio
Ora la Grecia rischia davvero il default. Il chiarimento arriva dall’Eurogruppo che si è riunito, senza la delegazione greca, per discutere sul possibile fallimento parziale greco. E’ arrivato un secco no dell’Eurogruppo alla richiesta di proroga degli aiuti. C’erano anche il presidente della Bce, Mario Draghi, e quello del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. Nella nota diffusa al termine dell’Eurogruppo si legge che l’Eurozona dispone degli strumenti necessari per far fronte alle conseguenze della fine del programma di aiuti alla Grecia, che scadrà martedì prossimo: “Gli Stati dell’Eurozona  intendono fare un pieno uso di tutti gli strumenti disponibili per preservare l’integrità e stabilità dell’Eurozona. Questo completerà tutte le azioni che la Banca centrale europea può fare in piena indipendenza e in linea con il suo mandato”, si legge nella nota che prosegue sottolineando che “Quanto ai fondi salvastati Efsf e Esm, restano i forti strumenti con il nostro pieno sostegno che sono sempre stati”. I partner dell’Unione europea hanno accolto la decisione di Alexis Tsipras di affidare al referendum il verdetto sul piano proposto dall’Eurogruppo e dal Consiglio europeo, per conto dei creditori (Ue, Bce e Fmi). Per il governo di Atene si tratta “di un brutto giorno per l’Europa”. Il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis è stato duro con l’Europa: “Il rifiuto di concedere una proroga sugli aiuti alla Grecia “per pochi giorni, poche settimane per consentire ai greci di dire la loro con un referendum, specialmente visto che c’è una alta probabilità che votino contro la nostra raccomandazione come governo, è una decisione che danneggerà gravemente la credibilità e la reputazione delle istituzioni europee”.

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