M5S, la rivolta contro CasaPound.
Beppe: "Nessuna apertura". Rinviato lo Tsunami Tour
Dopo le dimissioni per protesta del capogruppo carpigiano Paluan, si allarga il malumore tra i cinquestelle, dai quartieri bolognesi fino alla capolista al Senato del M5S Montevecchi: "Grillo parla a titolo personale, sono fascisti". E lui: "Tutte balle". E la partenza è sospesa
di CATERINA GIUSBERTI L’apertura di Grillo ai “fascisti del terzo millennio” di CasaPound scatena la rivolta dei grillini emiliani. Candidati al Parlamento compresi. Michela Montevecchi, capolista al Senato del M5S, su Facebook ci va giù pesante: "Le idee espresse a proposito dell’antifascismo e del fatto che Di Stefano sembrasse un delegato del movimento 5 stelle non mi rappresentano nel modo più assoluto e perciò le reputo fatte a titolo personale".VIDEO Grillo a CasaPound: "Se volete, benvenuti nel M5S"
#NotInMyName è lo slogan della consigliera di quartiere Federica Cuppini, mentre da Carpi il capogruppo Lorenzo Paluan, sostenuto da Rifondazione Comunista, arriva a dimettersi dai cinque stelle, per protesta. Dal San Donato la Cuppini sbotta: "Io con CasaPound non ci sto. Stavolta proprio non ci siamo: i temi e le battaglie sono importanti, ma altrettanto importanti sono i valori, le motivazioni e soprattutto i metodi".
La quasi onorevole Montevecchi non è affatto d’accordo con il pensiero del “capo politico” dei cinque stelle, che venerdì aveva detto: "Anche se uno è di CasaPound ma ha i requisiti da noi previsti io lo candido. Io lo candido". Costituzione alla mano, lei ribatte: "Con l’articolo XII delle disposizioni transitorie e finali è vietata la riorganizzazione del disciolto partito fascista. Cosa ci faceva CasaPound davanti al Viminale per depositare il simbolo?".
Stanco delle roboanti dichiarazioni di Grillo anche Nunzio Diana, consigliere M5S a Castenaso: "Ma se Grillo iniziasse a stare un po’ zitto?". Nei quartieri è una vera e propria insurrezione. Da Francesco Moretti, consigliere del Navile ("Se è vero che il M5S non è fascista e il tempo delle ideologie è finito non vedo perché accogliere senza distinguo chi si definisce apertamente fascista del terzo millennio") al collega Michele Onofri ("Nel movimento ognuno parla a titolo personale, Grillo compreso"), a Marco Gherardi, del Porto ("Credo di essere sempre stato una persona di ampie vedute, ma voglio che certe ideologie fasciste e xenofobe mi stiano lontane").
Ma Beppe Grillo non ci sta e risponde che non ha aperto le porte a CasaPound e che non è vero che il movimento usufruisce del contributo elettorale. Lo si legge in un comunicato che dà il via, come spiega Beppe Grillo, a una "nuova rubrica dal titolo "Le Balle Quotidiane" contro il M5S. Le balle prodotte dai pennivendoli - scrive Grillo - sono numerose, può essere quindi che qualcuna ci sfugga".
E tra le balle proprio quella dell'apertura: "Seconda balla: Grillo ha aperto a Casa Pound, vuole allearsi con i fascisti... chi lo ha scritto è in totale malafede, un leccac... del sistema. Io non ho aperto a nessun partito e non sono fascista né simpatizzante del fascismo. Ma chi credete di prendere per il c...?".
"Invece ho detto e ribadisco che il M5S non è un movimento ideologico, ma vuole ottenere la democrazia diretta. È un movimento al quale chiunque non sia iscritto a un partito e accetti il suo programma, può iscriversi. E' ecumenico". E poi si focalizza sui soldi per la campagna elettorale: "Il M5S chiede contributi liberi ai cittadini che lo vogliono sostenere. Non ha mai ricevuto contributi pubblici in passato per le elezioni regionali. Non chiederà contributi pubblici per le elezioni politiche (con le attuali proiezioni di voto avrebbe diritto a circa 100 milioni di euro) al contrario di tutti gli altri partiti - conclude Grillo- sia quelli con la foglia di fico che quelli senza".
Intanto, in attesa delle decisioni del Viminale sul simbolo clonato, rinvia la partenza dello Tsunami Tour.
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