venerdì 12 luglio 2013

Questo é il modello di donna che dobbiamo mostrare alle nostre figlie. Altro che le veline.


Il giorno del coraggio di Malala
di Redazione - 12/07/2013 - Un vero trionfo all'ONU nel giorno del suo compleanno, per la ragazza ferita dai talebani ostili all'istruzione femminile

Il giorno del coraggio di Malala <1>
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Malala Yousafzai è una giovane pakistana che è stata ferita insieme ad altre compagne di scuola da talebani, ma che non ha mai smesso di battersi per il diritto a un’istruzione migliore.

LA PIAGA TALEBANA - Dal 2008 a oggi gli estremisti islamici hanno distrutto 750 “scuole” o quello che erano, spesso semplici stanze disadorne, e hanno ucciso decine di scolare. Una campagna terroristica contro l’istruzione femminile, per i talebani il destino delle donne è ben lontano dai libri. Gli attacchi, particolarmente odiosi agli occhi dei pakistani meno estremisti e non solo, non destano però un grande scandalo, “contenuti” come sono nel quadro di una tragedia più grande, che ormai da decenni ferisce Afghanistan e Pakistan. Che i talebani siano feroci, misogini e usino la violenza per disciplinare quelli che non la pensano come loro non è una novità e sarà forse per questo che anche la straordinaria storia di Malala ha suscitato molte reazioni inclini al cinismo.
TANTISSIME MALALA - Per una Malala curata a Londra e poi portata fin sul podio dell’ONU ci sono migliaia di Malala che muoiono nell’indifferenza, anche per colpa di chi ha scatenato una guerra feroce in nome di una liberazione delle donne che si è pensato di realizzare in punta di fucile. Ciò non toglie che l’evento organizzato dall’ex primo ministro Gordon Brown, ora Inviato Speciale dell’Onu per l’Educazione Globale sia riuscito molto bene e che Malala sia riuscita a consegnare al mondo un discorso da adulta, ma altamente ispirato, trasmesso all’Assemblea  con la sicurezza di chi da tempo si batte proprio per il diritto all’istruzione universale.





















9 ottobre 2012 – sparano a Malala



NO CINISMO - Il Malala Day ha coinciso con il suo compleanno, caricando così di un lteriore valore simbolico un discorso che va letto esattamente come simbolo del riconoscimento dell’importanza dell’educazione da parte della comunità delle nazioni, per questo sarebbe meglio riporre il cinismo e anche perché non capita spesso che l’ONU e i media siano occupati da discorsi edificanti.

IL DISCORSO - “Non posso credere a quanto amore ho ricevuto, il Malala Day non è il mio giorno. Oggi è il giorno di ogni donna, bambino e bambina che hanno alzato la voce per difendere i loro diritti”. Ha esordito così, vestita con uno scialle appartenuto a Benazir Bhutto, l’ex premier pakistana uccisa in un attentato dai qaedisti,  e poi ha srotolato riferimenti a Gandhi, Martin Luther King e Madre Teresa per dire che lei non sparerebbe nemmeno ai talebani che la volevano uccidere e che le parole sono le armi più potenti a disposizione di chi persegue la pace e il rispetto dei diritti.
UN SUCCESSO - “Mi concentro sui diritti delle donne e delle bambine perchç sono loro che stanno soffrendo di più”, ha spiegato poco prima di consegnare all’Assemblea uno slogan potente a favore dell’istruzione: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione può cambiare il mondo.” Per questo ha chiessto alle donne di tutto il mondo di essere coraggiose e di reclamare per sé e per i figli la migliore istruzione possibile, raccogliendo alla fine del discorso una meritata standing ovation.

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