giovedì 10 gennaio 2013

Abbiamo capito finalmente perché Grillo sta chiedendo i soldi per gli avvocati ai suoi fedeli. Deve pagare Berlusconi. Secondo me quei soldi li usa anche per pagare i legali che mandano lettere di diffida a gente come Salsi e Favia.


LA SENTENZA

Diffamazione, Grillo paga il Cavaliere

Il comico condannato a risarcire Berlusconi con 50 mila euro per un articolo su Fininvest del 2004.

A due mesi dal voto, Silvio Berlusconi registra un'importante vittoria in tribunale.
Importante perché conquistata contro uno dei suoi acerrimi nemici, dentro e fuori dalla politica: Beppe Grillo.
Il comico genovese, fondatore del Movimento 5 stelle (M5s), infatti, è stato condannato dal tribunale di Roma a pagare 50 mila euro di risarcimento al Cavaliere per diffamazione a mezzo stampa.
Una mezza vittoria, a dire il verò, perché la richiesta era di 500 mila euro: 10 volte tanto. Al centro del caso, un articolo scritto da Grillo nel 2004 e apparso suInternazionale con il titolo «Il caso Parmalat e il crepuscolo dell'Italia».
FININVEST PARTE LESA. Parte lesa è Fininvest spa, di cui Grillo scrisse: «Il sistema Finivest e il sistema Italia per certi versi sono analoghi al sistema Parmalat: molta apparenza, conti falsi, corruzione, poca qualità, futuro in declino», parlando di «uno stretto legame con il sistema della politica italiana e della corruzione».
«NON FU SATIRA». A nulla è valsa la difesa dei legali del comico, che hanno definito queste frasi caratterizzate da una «palese riconoscibilità della finalità satirica». Secondo i giudici, «non vi sono metafore nell'articolo, non c'è la volontà di provocare il riso. Anzi: dove il comico ricorda il contenuto dei suoi spettacoli teatrali lo fa al limitato fine di dimostrare che egli aveva già da tempo denunciato i fatti riguardanti Parmalat». 
Venerdì, 04 Gennaio 2013

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