Stamattina su facebook leggo una lettera di Marco Travaglio rivolta ai suoi lettori, e quindi anche a me, nella quale dichiara di rispettare chi, tra la gente comune, gli muove delle critiche ma di non poterle accettare da altri giornalisti, i quali a suo dire, di domande ai potenti non ne hanno mai fatte.
Travaglio chiarisce che l'intervista con Grillo non era un intervista ma una chiacchierata. Grillo lo aveva chiamato e lui era andato di corsa. Per deformazione professionale aveva preso appunti e poi aveva scritto della "chiacchierata" senza preventivo accordo con Grillo.
Questa la sintesi della lettera. Ovviamente noi la pubblichiamo integralmente in maniera che ognuno possa farsi una sua idea di quello che ha letto.
Avevo letto l'intervista e avevo percepito che si trattava di una chiacchierata. Si perché un giornalista di qualsiasi giornale europeo non avrebbe mai fatto una intervista ad un leader politico, detto anche il "tuttologo", in un modo così servile.
E si che Travaglio ci ha sempre invitato a leggere la stampa estera citando eminenti professionisti della carta stampata USA. E, a dire il vero, non aveva torto. Per chi legge anche solo i titoli della prima pagina di qualsiasi giornale europeo è facile capire a cosa serve veramente, in un paese democratico, la carta stampata.
La lettera a giustificazione della mancata intervista, o come lui la chiama della "chiacchierata", è di una mediocrità ancora peggiore della pseudo intervista.
Altro che cane da guardia. Qui siamo veramente al cane da passeggio di piccola taglia. E' un continuo aggrapparsi sui vetri per giustificare quello che un giornalista professionista non avrebbe mai dovuto fare.
E questo doveva essere il meglio del giornalismo italiano.
Un giornalismo che, giustamente, trovava da ridire su tutte le porcherie fatte dai politici italiani non riesce a fare, all'uomo più ignorante dell'universo, due semplici domande sulla setta a 5 Stelle e sulla relativa gestione poco democratica? A chiedere come è possibile che una persona venga espulso, con editto comparso su un blog di proprietà di tale Casaleggio, da un movimento al quale non ha mai aderito perché ha violato l'articolo del non statuto "uno vale uno"? A domandare perché centinaia e centinaia di persone iscritte al Movimento 5 Stelle sono state espulse con semplice editto pubblicato sul blog di Casaleggio?
A ben pensarci anche la pubblicazione di un matrimonio lascia ai cittadini la possibilità, nei tempi previsti, di presentare obiezioni. In questa setta vigono gli editti sulla base di un non statuto.
Possibile che un liberale, pupillo di Montanelli, non si accorga che questo atteggiamento è ancora più grave di qualsiasi "porcata" della casta? Possibile che un liberale, allievo di Montanelli, non si renda conto che questa limitazione lede alla base il concetto di democrazia così come noi la conosciamo? Chi, in democrazia, commette reati o abusi, chi compie "porcherie", chi ha privilegi può essere sempre mandato a casa. Può essere contestato e messo alla berlina.
Chi invece, perché non gradito, viene eliminato dal potere virtuale della rete, che non è neutra come qualcuno vorrebbe farci intendere, non esiste più.
I grillini (vogheresi e non) possono rubare il simbolo della lista che tu hai costituito (ovviamente hanno dovuto togliere il cognome Rubiconto), possono contattare segretamente quelli che mettono "Mi piace" accanto ai tuoi post per denigrarti e diffamarti in segreto, possono votare insieme con tutti gli altri partiti anche la spartizione dei revisori dei conti eletti nell'ultimo Consiglio comunale salvo poi scrivere che sono contro le lottizzazioni, possono non aprire bocca in Consiglio Comunale sul bilancio consuntivo perché non lo sanno neanche leggere (tanto chi si accorge di questo: meno male che erano per selezionare persone competenti!), possono continuare a scrivere che vogliono le riprese del Consiglio Comunale ma non hanno mai presentato una interpellanza nella quale si richiede questo (le ha presentate tutte Rubiconto).
E allora mi assale un dubbio. Ma non è che Travaglio tanto liberale non è? Chi potrebbe darci una risposta. A si. Proviamo a scrivere alla Direttrice della "Provincia Pavese", lei si che è liberale. E' tanto liberale che pubblica solo le lettere di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani e non quelle di Rubiconto. Più liberale di così?
Liberi cittadini contro il regime partitocratico, i privilegi della casta sindacale della triplice, la dittatura grillina e leghista, la casta dei giornalisti
giovedì 21 giugno 2012
Ho letto la giustificazione che Travaglio cerca di dare alla mancata intervista a Grillo. Si trattava solo di una chiacchierata. Ma un giornalista degno di tale nome viene chiamato a casa da un certo Grillo, che obbliga i suoi adepti a non andare in televisione, per quale motivo? Eppure Travaglio si è sempre vantato di essere un liberale. Ma a noi non risulta che un giornalista liberale non faccia ad un leader politico le domande che si devono fare. Proviamo a chiederlo alla Direttrice della "Provincia Pavese" che liberal lo è davvero. E' tanto liberale che pubblica tutto quello che scrive Rifondazione Comunista e niente di quello che le manda Rubiconto. Se non è liberal lei chi lo è?
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