Egregia Direttrice,
approfittando di una mia convalescenza forzata dovuta ad una aggressione messa in atto nei miei confronti, probabilmente, non da uno ma da tre militanti dei Comunisti Italiani, le scrivo questo lettera per complimentarmi per la sua indipendenza rispetto alle pressioni subite dai partiti politici e per la sua capacità professionale elevata. Certo una donna, anche in una società moderna, incontra numerose ed enormi difficoltà a raggiungere una meta così prestigiosa come quella da lei acquisita.
Certo dirigere un giornale non è cosa facile. E di solito tutti pensano che chi assume questo incarico in un giornale di destra debba avere la tessera di un partito conservatore mentre chi dirige un giornale di sinistra deve essere iscritto ad un partito democratico.
Nessuno mai penserebbe che si può diventare direttore donna di un prestigioso giornale senza avere avuto raccomandazioni da parte di partiti politici di destra o di sinistra.
E il merito? Il curriculum? La competenza? La capacità di non subire pressioni? Contano pur qualcosa in un paese democratico e civile.
Lei, di certo, ogni giorno dimostra la sua indipendenza pubblicando non solo i commenti o le lettere gradite ai partiti della intellighenzia comunista o ai rampanti avvocati della destra presenti in tutti i consigli di amministrazione di banche o similari.
Lei con abnegazione e schiena dritta prosegue senza guardare in faccia nessuno. A volte eccede nei titoli ma è la passione giornalistica che la porta ad esagerare.
Libera da condizionamenti e pronta a pubblicare anche la lettera più irriguardosa nei suoi confronti, perché la libertà è la libertà e guai a mettere un bavaglio a questo bene prezioso.
A volte mi chiedo dove trovi la forza di essere così tenace e aperta alla società civile scontrandosi con i partiti politici che vorrebbero imporle il loro punto di vista.
A volte mi chiedo come farà a rispondere ai potentati economici e politici quando pubblica sul giornale, che lei dirige così coraggiosamente, articoli pungenti contro i poteri precostituiti.
Si, è proprio difficile fare il suo mestiere. E' difficile essere un professionista libero e cane da guardia dei poteri forti presenti nei partiti di destra e di sinistra.
Per questo le sono grato e le auguro di continuare sempre su questa strada.
Cordialmente
Dott. Francesco Rubiconto
P.S. Questa lettera è stata scritta all'indirizzo della Direttrice del New York Times Dott.ssa Jill Abramson, 57 anni ben vissuti e due figli. Qualche cittadino libero ed onesto della provincia di Pavia aveva pensato che scrivessi a qualche altra direttrice? Non credo proprio.
Liberi cittadini contro il regime partitocratico, i privilegi della casta sindacale della triplice, la dittatura grillina e leghista, la casta dei giornalisti
mercoledì 20 giugno 2012
Ho scritto una lettera alla direttrice di un prestigioso giornale internazionale per congratularmi per la indipendenza e la professionalità dimostrate nello svolgimento del suo lavoro di giornalista. Si perché negli Usa come in Inghilterra direttori di giornali si diventa vincendo una competizione dopo l'uscita di un bando pubblico. Proprio il contrario di quello che viene fatto in Italia, paese nel quale, la selezione per determinare un presidente di una bocciofila o un Direttore Generale di un Ufficio scolastico Regionale viene effettuata con il sistema dello spoil sistem. In barba alla Costituzione Italiana che prevederebbe concorsi pubblici per tutti i dipendenti statali. Viva l'Italia comunque. E grazie ai Comunisti Italiani ed a Rifondazione Comunista che ci hanno regalato questo stupendo sistema di selezione quando erano al governo.
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