Massimo Biancalani: cosa succede quando Matteo Salvini aizza la folla contro chi aiuta gli immigrati
Il segretario della Lega ha scatenato le orde dei popoli padani contro Massimo Biancalani, un sacerdote colpevole di aver portato un gruppo di migranti (che ospita in parrocchia) in piscina come premio per aver lavorato per una Onlus
Massimo Biancalani è un sacerdote, parroco di Vicofaro a Pistoia, che è finito nel mirino di Matteo Salvini e dei soliti razzisti da tastiera per il suo impegno a favore dei migranti. Il leader della Lega Nord è da anni a caccia di tutti i “traditori” del popolo italiano, ovvero di quegli italiani che invece che aiutare i nostri connazionali aiutano gli stranieri che vivono in Italia. A causare il cortocircuito leghista anche il fatto che Massimo Biancalani abbia ospitato un gruppo di migranti nella sua parrocchia, in ossequi all’invito leghista “perché non te li ospiti a casa tua?”.
Quel bagno in piscina che offende Lega Nord e Fratelli d’Italia
A Salvini non va giù che il parroco di Vicofaro abbia deciso, come “premio” per aver lavorato come cuochi e camerieri per la Onlus parrocchiale “Gli amici di Francesco”, di portare un gruppo di migranti a godersi una giornata in piscina. Tutto questo è inaccettabile, come si permette un prete di portare un gruppo di migranti a fare il bagno nelle “nostre” piscine? Quei ragazzi dovrebbero essere rispediti a casa loro non portati a divertirsi e a rilassarsi. Tanto più che Biancalani ha rivendicato con orgoglio il suo “tradimento” scrivendo che la sua patria sono quei ragazzi e non “i razzisti e i fascisti miei nemici”. Inaudito: tutti sanno che i razzisti e i fascisti sono gli unici che difendono l’Italia. Salvini – non si sa per quale motivo visto che ha sempre sostenuto di non essere né fascista né razzista – si è sentito profondamente offeso dalle foto, dalle parole del parroco e forse dal fatto che i migranti non stiano affogando. Magra consolazione: negli scatti non si vedono imbarcazioni delle ONG e nemmeno inviati di Soros.
Il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra ha pubblicato un comunicato stampa nel quale se la prende per la definizione di razzisti e fascisti data ai “nemici” di don Biancalani. Perché anche se l’Italia è anti-fascista e anti-razzista, almeno sulla carta, evidentemente c’è più di qualcuno che non se la sente di buttare via il fascismo. Non quando siamo “in uno stato di guerra non dichiarato” ovviamente per colpa di un gruppo di immigranti che si fanno un bagno in piscina dopo aver lavorato per degli italiani.
Per Fratelli d’Italia allora il vero razzista è proprio don Biancalani: razzista nei confronti della comunità cristiana e dei tanti “poveri ed emarginati di cui la città è piena”. E ai quali sarebbe opportuno che fossero gli amministratori e i politici a farsi carico. Per La Pietra, i preti dovrebbero impegnarsi a diffondere la fede cristiana “senza trasformare la propria chiesa in qualche cosa d’altro” e soprattutto dovrebbero guidare la comunità “secondo lo spirito del Vangelo“.
Le offese dei fan di Salvini a Massimo Biancalani
Don Massimo è visto da molti, sapientemente aizzati dalla propaganda del leader leghista come un “traditore della patria”. Mentre Facebook ha rimosso la foto e bloccato per 24 ore Massimo Biancalani non sembra che il social network di Zuckerberg sia intervenuto per porre un freno a tutti coloro che in queste ore, da quando Salvini ha pubblicato il suo posto contro il prete che è “razzista nei confronti degli italiani” hanno vomitato odio e insulti nei confronti di don Biancalani.
Tra i moltissimi che ricordano che gli immigrati “prendono 35 euro al giorno”, “hanno lo smartphone” e non scappano da nessuna guerra ci sono molti che preferiscono un altro genere di insulti, se possibile ancora peggiore.
Un commento apprezzatissimo di Mariano Di Domenico prevede “una gangbang che gli cambierà il cognome in SBIANCALANO”.
Salvatore Corda è convinto che essendo un prete non è che si batte per quel “tipo di gentaglia”, piuttosto “se li sbatte”. Un commento da 600 like.
Alfonso Trillo colleziona solo un misero mi piace perché il suo commento forse non è abbastanza esplicito.
Ma ci pensano Gianluca Coccia, Marcello Ferramosca e Marco Simoni ad andare direttamente sul profilo del sacerdote a ribadire il concetto “della mazza nera” e delle pulsioni sessuali del parroco nei confronti dei migranti.
Qualcuno ha deciso di passare all’azione: nella notte sono state tagliate tutte le gomme delle biciclette dei migranti di Vicofaro.
La cosa però non fa altro che aumentare l’eccitazione di chi come Marina Stoppani sperava che lo “corcassero di botte”.
Qualcun altro invece è deluso perché non gli hanno tagliato la gola.
E sono in molti a festeggiare annunciando che la festa dei preti di merda e dei buonisti sta per finire. Questo è quello che succede quando Matteo Salvini scatena l’odio della sua gente contro una persona “colpevole” di aver portato un gruppo di ragazzi in piscina.
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