martedì 11 aprile 2017

Grillini somari, somari, somari. Perché non seguono Flores o Bianca Berlinguer o Mentana che permettono loro di non avere contraddittorio quando sono nei programmi diretti da grandissimi giornalisti incapaci.

Oltre le fake news: ora i grillini si fingono “Iene” per intimidire i giornalisti

M5S
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Ad essere pedinato il direttore del Tg1 Orfeo, messo sotto accusa dai 5 Stelle per come gestisce il suo Tg
 
Cosa è vero, cosa è verosimile e cosa è propaganda? Il confine si assottiglia sempre di più ed è difficile districarsi nel mondo dell’informazione. Certo le cose si complicano ulteriormente se a tutto questo si aggiunge anche una informazione del tutto falsa, creata ad arte per intimidire e spaventare. Sembrano aver fatto questo due componenti dello staff dei 5 stelle al Senato. Non si sono “limitati” a diffondere notizie false sui social, da cui ormai dobbiamo difenderci tutti i giorni, ma hanno confezionato un vero e proprio servizio televisivo, tampinando su modello “Iene”, il direttore del Tg1 Mario Orfeo.
Nel video, pubblicato sul blog di Beppe Grillo (ma di cui ovviamente lui non sarà responsabile) si vedono due finti giornalisti inseguire il Direttore ed incalzarlo con alcune domande. Addirittura uno dei due inviati, si qualifica come giornalista del noto programma Mediaset, con operatore a seguito.
Il Direttore viene accusato già da tempo dai 5 Stelle di avere relegato in secondo piano l’inchiesta Consip e aver censurato il discorso di Virginia Raggi alle celebrazioni dei 60 anni dei Trattati europei: per questo deve “pagare”. Così lo inseguono in due giornata diverse e lo incalzano: “Riguardo alla gestione del Tg1 –  gli viene chiesto  –  perché Grillo e Di Battista indagati per diffamazione per una querela sono stati tutti i giorni sopra le prime pagine del vostro telegiornale, mentre sul caso Consip, nulla…niente da dire?”. Il giorno dopo Orfeo è al telefono e sta per salire sulla sua auto ma viene fermato e ancora interrogato: “Direttore ci può rispondere come mai ha censurato la Raggi per i Trattati di Roma? Per favore ci risponda. Non usi il telefonino alla guida, mi raccomando. Scappa anche oggi?”. Il direttore non risponde e in sovra impressione appare una scritta #OrfeoRispondi. Inutile dire che in poco tempo il video diventa virale, complice anche la condivisione da parte di molti esponenti grillini di spicco, come Luigi Di Maio.
Repubblica oggi ci spiega che quei due sedicenti giornalisti hanno un nome e cognome: sono “Matteo Incerti e il camionista e videomaker Nicola Virzì, detto “Nick il Nero”. Fanno parte dello staff dell’ufficio comunicazione M5s del Senato, mandati in missione dal Movimento per un’operazione di evidente propaganda. I due sono stipendiati, insomma, dai 5s attraverso i finanziamenti destinati ai gruppi parlamentari, cioè con soldi pubblici“.
Già questo basterebbe per far indignare. Ma c’è di più: i due davvero non si rendevano conto, mentre filmavano ed inseguivano, che stavano mettendo in atto un vero e proprio atto intimidatorio di una gravità inaudita? Non pensano i 5 Stelle che pubblicare sul sito di Grillo, e far condividere ai parlamentari, un video del genere possa portare ad una emulazione o meglio giustificare una “gogna fai da te” assolutamente pericolosa? Che tipo di democrazia e libertà di informazione hanno in mente i 5 Stelle?
A prendere subito le difese di Orfeo molti esponenti del Pd. Come Ernesto Carbone che in una nota scrive: “I 5 Stelle vogliono provocare l’aggressione di qualche giornalista del servizio pubblico o magari del direttore Orfeo già vittima di un linciaggio mediatico quotidiano? Ora siamo al pedinamenti del direttore del Tg1 da parte di esponenti del fantomatico staff dei 5 Stelle”. A chiedere l’intervento dell’Ordine di giornalisti ci pensano i senatori Pd: “Due dipendenti del M5S Senato si fingono giornalisti delle redazione delle Iene e importunano Orfeo. La Casaleggio è già oltre le fakenews”, scrive su Twitter il senatore del Pd Stefano Esposito. Anche Francesca Puglisi twitta: “I soldi pubblici erogati al M5S dal Senato servono a svolgere il lavoro parlamentare, non a pagare le intimidazioni al direttore del Tg1″. E Pamela Orru’ aggiunge: “E forse l’ordine giornalisti dovrebbe prendere provvedimenti nei confronti di suoi iscritti che si fingono di altre testate per accusare Tg1″.

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