lunedì 2 maggio 2016

Stiamo tutti tremando dalla paura. E se invece di protestare i segretari si facessero pagare di meno?

L’avvertimento dei sindacati al governo: “Risposte sul lavoro o sarà protesta”

Lavoro
Il corteo per la festa nazionale del lavoro con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Genova, 1 maggio 2016.
ANSA/ PAOLO RUBINO
La polemica del mondo sindacale arriva il giorno dopo la diffusione dei dati dell’Istat che mettono in evidenza una discesa della disoccupazione ai minimi degli ultimi quattro anni
 
Si conclude sotto la pioggia il tradizionale corteo dei sindacati Cgil, Cisl e Uil per la festa del Primo maggio. “Più valore al lavoro” è lo slogan delle tre confederazioni che quest’anno scelgono di celebrare la festa nazionale dei lavoratori a Genova. I sindacati, uniti, chiedono al governo una maggiore attenzione sull’occupazione, nonostante i recenti dati positivi diffusi dall’Istat.
Contrattazioni, più occupazione e pensioni devono diventare la priorità dell’esecutivo, è l’avvertimento delle tre sigle sindacali, che scelgono di parlare con una sola voce. E il messaggio che decidono di mandare è chiaro: senza lavoro (che secondo il mondo sindacale non ha ancora ripreso a marciare a pieno ritmo) sarà protesta. Una polemica che arriva il giorno dopo la diffusione dei dati dell’Istat sull’occupazione che mettono in evidenza una discesa della disoccupazione ai minimi degli ultimi quattro anni.
La leader della Cgil, Susanna Camusso, avverte: “Il lavoro resta la preoccupazione fondamentale delle famiglie e il Paese non si fa ripartire abbassando i salari. Servono invece investimenti: spendiamo 18-19 miliardi per la decontribuzione ma abbiamo una crescita da prefisso telefonico”.
“Al Governo – denuncia invece la leader della Cisl Anna Maria Furlan – chiediamo una proposta chiara e responsabile sulle pensioni. Vogliamo confrontarci, noi abbiamo offerto all’esecutivo una proposta chiara di Cgil, Cisl e Uil. Gli italiani chiedono di cambiare la peggior legge pensionistica in Europa”.
Ma in un post su Facebook, il premier Matteo Renzi mette in evidenza alcuni numeri, rispondendo indirettamente alle critiche dei sindacati: “Da quando siamo al Governo – scrive Renzi – ci sono 398 mila posti di lavoro in più, di cui 354 a tempo indeterminato. E ci sono 373 mila disoccupati in meno. Merito del JobsAct, certo. Ma non ci accontentiamo perché c’è ancora molto da fare”.
In mattinata, invece, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva deposto una corona dei fiori sul monumento dedicato alle vittime del lavoro, davanti alla sede centrale dell’Inail a Roma, per poi intervenire come ogni Primo Maggio a palazzo del Quirinale alla celebrazione della Festa del Lavoro.
“Sul lavoro è fondata la nostra Repubblica – ha ricordato il capo dello Stato parlando alla tradizionale cerimonia del Primo Maggio – e creare lavoro è impegno costituzionale vivo e attuale affinché la cittadinanza sia piena e non mutilata. Gli ultimi due anni – ha aggiunto – sono anni di crescita moderata con valori macroeconomici in segno positivo e l’occupazione è cresciuta. Ma non possiamo accontentarci di numeri ancora limitati rispetto alla dimensione del problema. Infine, Mattarella ha rivolto il suo saluto ai lavoratori “a chi studia per migliorare prodotti e servizi”, e ha lanciato un appello a chi vive il dramma della ricerca del lavoro, affinché non si rassegni.

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