L’associazione magistrati: «Libero di esprimere opinioni ma dichiarazioni inopportune». Il sindaco di Lodi resta in cella
L’Anm prende le distanze da Morosini
di Maria Berlinguer wROMA Anche l’Associazione nazionale magistrati scarica Piergiorgio Morosini. Il sindacato dei giudici, presieduto da Piercamillo Davigo, prende le distanze dalle parole del consigliere togato del Csm che in un’intervista a “Il Foglio”, poi smentita, aveva messo in guardia dalla deriva autoritaria del governo e del premier presa con la riforma costituzionale. Esprimendo anche giudizi pesanti su ministri e sottosegretari come Boschi e Lotti: «mestieranti». Parole che hanno riacceso la tensione tra politica e magistratura. Già molto alta in questa vigilia elettorale per tutta una serie di inchieste che, da Potenza a Napoli, a Lodi hanno coinvolto politici del Pd. La Giunta dell’Anm con una nota ha ribadito il diritto del singolo magistrato a esprimere le proprie opinioni, ma sull’intervista di Morosini, «ritiene che si tratti dichiarazioni che, se confermate, risultano per alcuni aspetti inopportune e ingiustificate». Tali dichiarazioni «incidono sul prestigio della magistratura e sul rapporto tra i poteri e gli organi dello Stato». Intanto nel Csm le acque restano agitate. Giovanni Legnini oggi incontrerà Andrea Orlando. Il ministro della Giustizia ha infatti chiesto chiarimenti sull’intervista di Morosini. Legnini ieri ha ribadito che i contenuti dell’intervista sono inaccettabili, soprattutto «per gli attacchi personali a un membro del parlamento e del governo». Il vicepresidente del Csm a chi gli ha chiesto se ci fosse un tentativo delle procure di colpire il Pd ha replicato: «non rispondo a domande politiche». Quanto a una eventuale azione disciplinare nei confronti di Morosini Legnini ha ribadito che non spetta al Csm decidere ma «al procuratore generale presso la Cassazione e al ministro della Giustizia». A largo del Nazareno però il clima resta cupo. E l’intervista di Morosini è stata letta dai più come un atto di guerriglia annunciata. Non c’è smentita che tenga. «Csm garanzia istituzionale #morosini. Smentita non basta. L’espressione legittima delle opinioni è diversa dalla politica attiva #terzietà, scrive su Twitter David Ermini, responsabile della Giustiza del Pd. Preoccupa anche la vicenda del sindaco di Lodi, Simone Uggetti, arrestato per turbativa d’ asta. Il primo cittadino di Lodi, molto vicino al vicesegretario dem Guerini, resta in carcere a San Vittore. Per il gip Isabella Ciriaco il tempo trascorso in cella non ha modificato il quadro delle esigenze cautelari e non permette misure meno afflittive. È caduto il rischio di reiterazione del reato visto che Uggetti si è dimesso da sindaco, ma resta quello di inquinamento delle prove. Insomma a pochi giorni dal voto l’aria che tira a largo del Nazareno è pesante. Il tentativo di mediazione con i togati è affidato ad Andrea Orlando, Oggi il Guardasigilli terrà una conferenza stampa per assicurare che entro luglio sarà approvata la riforma della prescrizione. Lo scopo è quello di dimostrare che il governo con atti concreti sta operando per far lavorare meglio i magistrati, non per ostacolarli. È noto che le toghe vorrebbero uno stop definitivo dopo il rinvio a giudizio. Orlando ha promesso di allungare a 20 anni tra appello e cassazione la prescrizione per i reati di corruzione, scatenando le ire di Angelino Alfano. Il governo però è sicuro di poter trovare un compromesso con l’alleato centrista. In ogni caso Orlando promette che entro luglio la nuova prescrizione sarà legge. Palazzo Chigi avrebbe già pronto lo slogan: abbiamo raddoppiato i tempi di prescrizione».
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