lunedì 19 agosto 2013

E' sconcertante la presunzione e la convinzione che hanno questi poverini. Aveva proprio ragione mio padre a dire che "più fesso sei e più ti vedi intelligente". Io credo che Crimi farebbe meglio a ritornare a mettere a posto le carte nell'archivio del tribunale di Brescia.


L'INTERVISTA

Vito Crimi: «Il Movimento 5 stelle pronto a governare»

L'ex capogruppo al Senato: «Se cadono le larghe intese tocca a noi». Il premier? Esterno al partito.

Le larghe intese scricchiolano. E il Movimento 5 stelle è deciso a prendere il mano la situazione. «Adesso abbiamo un’autorevolezza che prima, da esordienti, non potevamo avere. Per questo ci sentiamo pronti a governare», ha spiegato Vito Crimi, ex capogruppo al Senato del M5s al quotidiano La Repubblica.
SVOLTA GOVERNISTA. Da cosa nasce questa “svolta governista”? «A me stupisce che se ne parli come di una novità. Stiamo ripetendo cose sempre dette, sin dal primo giorno chiediamo di metterci alla prova». Questa volta, però, senza chiusure.
«Lo schema che abbiamo in mente è assai diverso da quello che si è verificato qualche mese fa. La ricetta che spiegammo allora e che forse non fu capita sarà riproposta, magari in una forma semplificata. Abbiamo accumulato un po’ di esperienza, siamo più sicuri di noi stessi. E allora diciamo: se cade il governo, Napolitano ci dia un mandato esplorativo. Proponiamo due, tre, cinque punti base e poi si torna al voto. Siamo pronti».
L'APPOGGIO DEL COLLE. E ha aggiunto: «Al presidente già a febbraio chiedemmo la stessa cosa. Lui ci rispose: prima tocca al Pd, poi al Pdl, infine a voi. La fine delle larghe intese significherebbe l’arrivo del nostro turno».
Che per Crimi consiste in questo: «Ci prendiamo una settimana per mettere in fila le cose che vogliamo fare, quelle di cui non si può fare a meno. Penso soprattutto a legge elettorale, reddito di cittadinanza e misure per le piccole e medie imprese. Con quel pacchetto facciamo una sorta di appello ai parlamentari e chiediamo: chi ci sta? Cercando di saltare i filtri della partitocrazia».
PREMIER ESTERNO AL MOVIMENTO. Come eventuale premier, andrebbe scelta «una personalità esterna al Movimento, sul solco dei nomi che uscirono fuori dalla Quirinarie: tutte persone scelte perché avevano mostrato autorevolezza e onestà nel proprio campo. E c’erano anche politici, come Prodi e Bonino».
Di nuovo una scelta degli iscritti, quindi, perché «quell’esperimento ha funzionato e noi pensiamo che si dovrebbe avere più fiducia del proprio elettorato. Dovrebbe farlo anche il Pd».
E anche i ministro dovrebbero non essere strettamente politici, «ma persone che nel proprio campo hanno dato dei contributi di idee. Privilegiandone non tanto il tecnicismo quanto la sensibilità, l’atteggiamento propositivo».
Lunedì, 19 Agosto 2013

1 commento:

Unknown ha detto...

Domanda ai grillini tonti: " Ma non doveva parlare solo il portavoce nominato dalla rete? ". Dimenticavo Crimi ha acquisito il privilegio di poter parlare sempre. Era la Gambaro che non poteva parlare insieme alla Salsi e a Favia e a Tavolazzi. Ro-do-tà, Rodotà, Ro-do-tà. Ah,ah,ah.......sono convinti di aprire le scatolette. Incapaci e incompetenti perchè non hanno cervello.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...