sabato 4 aprile 2015

Populista di destra. Definizione di Grillo perfetta. Currò é probabilmente uno dei pochi grillini della prima ora non stupido.

Pd, l’ex M5S Currò: “Grillo? Populista di destra. Mi vergogno per le sue cazzate”


Quando Grillo prende la piega populista di destra, si mette con Farage, parla di ebrei o fa le vignette con Renzi sull’aereo, strumentalizzando ogni porcheria, permettetemi che io mi vergogno? Lui non si prende responsabilità di governo, rimane all’opposizione, fa un’opposizione del cavolo e asfittica che non porta nessun risultato”. Sono le parole del deputato Tommaso Currò, passato dal M5S al Pd, nel corso di una accalorata intervista telefonica rilasciata a Giuseppe Cruciani, per La Zanzara (Radio24). “Io dovrei dimettermi?” – chiede polemicamente il parlamentare – “Ma finiamola, per cortesia. Questo è populismo allo stato brado. Non c’è vincolo di mandato, qual è il problema? Il problema è che quel partito in cui ho militato ha preso una direzione politica assolutamente sbagliata e distruttiva”. E aggiunge: “Mi hanno massacrato in due anni, mi hanno spento umanamente e politicamente. Non sono riuscito a lavorare lì dentro. Io ho paura. Andate a vedere la pagina facebook mia o quella di Rizzetto o di altri che sono usciti.Siamo sottoposti a una forma squadrista comportamentaleNon è che Grillo è Dio e io sono Giuda il traditore. Non sono io che ho tradito, ma Grillo che dice cazzate che mi fanno vergognare”. Currò ha un vivace alterco con Cruciani, che gli contesta l’incoerenza: “Io non sto in Parlamento per scaldare una poltrona. Il Pd è un movimento assolutamente più democratico del M5S e non è una mia opinione, ma un dato ‘de facto’”. Poi ammette di percepire lo stipendio pieno da due mesi e pronuncia lodi sperticate per il premier: “E’ ovvio che Renzi sta facendo cose positive per il Paese. E’ sotto gli occhi di tutti, è così evidente. Si stanno portando avanti una riforma del mercato del lavoro, una riforma delle banche popolari. Ieri è stato approvato un ddl anticorruzione su cui il M5S ha votato no. E allora di che stiamo parlando?” di Gisella Ruccia

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