Epurazioni M5S? Decide Grillo
Fico: «Con lui la rivoluzione»
«Beppe Grillo? Rappresenta tanto per me, mi ha messo nelle condizioni di realizzare un grande progetto, con lui stiamo facendo la rivoluzione. Con lui sì che si fa politica, con la democrazia diretta. Con lui creiamo davvero lo sconquasso, come da nessuna parte al mondo. Finiremo sui libri di scuola. Siamo la politica 2.0, anzi, siamo già oltre».
Due V-day alle spalle, sette anni di lavoro nel MoVimento, oltre 4mila attivisti in partenza al seguito nel Meetup di Napoli, uno dei primi esperimenti degli amici di Beppe Grillo, Roberto Fico di purghe da padre-padrone non vuole sentirne parlare. Era l’anno 2005 quando ha cominciato a lavorare con il guru del MoVimento 5 Stelle.
Prima Tavolazzi, poi il diktat del punto G contro Federica Salsi, ora l’espulsione di Fabrizio Biolè. Dall’alto arrivano veri e propri anatemi contro gli attivisti che non obbediscono.Lo conosco bene Beppe. Lui non ha mai creato alcun problema di democrazia nel M5S.
I fatti però raccontano che è Grillo a decidere le sorti dei militanti.Federica Salsi non è stata mai cacciata. Se vuole andare via vada pure, la decisione è sua. Ma chi sta dentro non deve andare in tv. La televisione è un salotto sbagliato.
E Biolè? È stato espulso senza troppo discussioni, con una letteraPer Fabrizio il problema sono i due mandati. Da tre mesi c’erano contatti con Grillo, ma Biolè ha tirato la corda, ha preso troppo tempo. Alla fine Beppe ha deciso.
Nessuno però può cacciare un consigliere eletto.Beppe però fa quello che vuole per chi non sta dentro le regole. Non è difficile rispettarle.
Come funziona?Grillo chiede solo un’autocertificazione di tre punti. Lui si fida di chi ha usato la sua faccia. Più democrazia di questa…
La democrazia si fa con un post? Grillo fa pulizia nel MoVimento e lancia diktat dal suo blog…Così fa Beppe. Interviene con un post e decide. Certo che la democrazia non si fa con un post, ma si fa sul territorio e lui ci ha dato la possibilità di lavorare sul territorio. Quando veniva in giro per l’Italia ci faceva salire sul palco, ci dava la parola. Sapeva che lo chiamavamo perché i nostri progetti avessero risonanza.
Chi può usare il simbolo?Solo i consiglieri eletti, con la lista certificata dal Movimento. Parlate tutti di pettegolezzi, nessuno del MoVimento.
Qual è la vostra forza, allora? Qual è lo scheletro che sorregge il M5S se non è solo il personaggio-Grillo?Siamo il primo movimento d’Europa post ideologico. Il M5S si fonda su 3 punti fondamentali: fuori i soldi dalla politica, no rimborsi, massimo due mandati. C’è rispetto di un progetto condiviso.
Quindi Lei non difende Biolè e nemmeno la Salsi…Il nome e il simbolo sono legati a Grillo. Decide lui. Sui talk show dico solo che avrei difficoltà a farmi intervistare da Fede o da Vespa. Sono mangiapane a tradimento.
E Floris o Formigli?Se venissero a intervistarmi accetterei, ma non dirò mai sì ai loro salotti. Non voglio fare da contrappasso a persone come la Polverini o la Santanchè perché le legittimerei.
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