Una cosa che non ho mai apprezzato nei partiti è quando cambiano le carte in tavola trasformando l'illegale in legalità e il disonesto in onestà. Soprattutto quando su quegli argomenti hanno cucito denunce e promesse al punto da impostarne la propria campagna elettorale. Per questo motivo non posso non parlare degli stipendi parlamentari e dei rimborsi del Movimento 5 Stelle.

Per coloro che hanno un vuoto di memoria, ricordiamo che dal 2009 al 2012 il Movimento 5 Stelle ha portato avanti nel suo "non programma" un punto che era fondamentale: lo stipendio lordo dei parlamentari doveva essere di 5.000€, senza rimborsi, senza spese, senza privilegi di alcun tipo. Semplicemente 5.000€ lordi, senza trucchi e senza inganni. Migliaia di attivisti si sono spesi ed hanno messo la faccia su quel "non programma", consentendo al Movimento 5 Stelle di diventare il fenomeno del 2013, capace di diventare il secondo partito italiano con circa 9 milioni di preferenze. Ma la promessa fatta a questi 9 milioni di italiani è stata poi mantenuta? Facciamo due conti e scopriamolo insieme!

Uno stipendio di 5.000€ lordi, senza trucchi e senza inganni, per 13 mensilità fa complessivamente 65.000€ annui, per complessivi 39.200€ al netto delle tasse e di eventuali detrazioni. Se però spulciamo le note spese presenti sul sito della rendicontazione grillina, quindi i dati ufficiali messi a disposizione dai diretti interessati, ecco che scopriamo una verità diversa. Se prendiamo ad esempio Luigi Di Maio e il suo 2014, vediamo che i rimborsi presi nel 2014 ammontano complessivamente a circa 100.000€, mentre la restituzione mensile ammonta ad una media inferiore ai 1.000€, cioè circa 10.000€ l'anno, a cui va aggiunta una voce "compensatoria" di 8.000€ riconducibile all'esercizio 2013, che però considereremo di pertinenza 2014 per evitare polemiche e "regalando" - dunque - 8.000€ di bonus al deputato. A questi dobbiamo aggiungere le restituzioni relative alle indennità, con una media di 1.900€ al mese per meno di 23.000€ complessivi. Se consideriamo anche il reddito dichiarato che ammonta a poco meno di 80.000€, allora ecco che il conto è servito:
- stipendio lordo: 80.000€
- tasse 33.000€
- indennità "restituite": 23.000€
- rimborsi percepiti: 100.000€
- rimborsi "restituiti" + regalo: 18.000€
e allora possiamo subito vedere che, tolte le tasse "pagate per intero", il totale netto intascato supera i 100.000€, arrivando - per essere precisi - a quasi 106.000€. A quanto corrisponde, considerando lo stipendio lordo, questa cifra? Bene, calcolatrice alla mano possiamo verificare che corrisponde ad un lordo di poco inferiore ai 200.000€, cioè a oltre 15.000€ lordi se non fosse per il "trucco" dei rimborsi.

Dunque, un onesto parlamentare grillino - nella fattispecie il Vice Presidente della Camera e Candidato Premier in pectore, Luigi Di Maio - prende circa il triplo di quanto promesso in campagna elettorale!!! Perchè, nel gridare onestà, non chiediamo spiegazione di questo? E lascio a voi la verifica sugli altri, ma confido che le differenze che riuscirete a trovare saranno poche.

Altre piccole curiosità: la prima riguarda le quote ai partiti. Gli altri partiti chiedono ai propri parlamentari delle cifre che variano tra i 1.200€ e i 2.000€ al mese, come cifra media. Se consideriamo i rimborsi restituiti nel M5S, questi ammontano a circa 3.000€ al mese, dunque una cifra anche superiore a quella richiesta negli altri partiti. Questi soldi, che propagandisticamente sono quelli "restituti", in realtà sono versati al partito che decide come disporne: una trazzera, un finanziamento alla PMI, una qualsiasi attività propagandistica di partito. Sicuri che si possa chiamare "restituzione"? Quei soldi sono degli italiani, di tutti gli italiani, restituirli non vuol dire farne uso per iniziative a scopo propagandistico per il partito!!!

Ancora, sempre Di Maio, nel 2014 spende circa 35.000€ in "attività sul territorio", quando si era detto che il M5S non prendeva rimborsi e non usava i soldi pubblici per le attività di partito. Però, se da una parte spende bellamente 35.000€ per le attività sul territorio, dove immagino confluiscano anche le varie "pizzate" - ci pensate a quanto sono costate quelle margherite??? -, dall'altra non si fa scrupoli a sostenere l'autofinanziamento del partito, ad esempio nel caso di Italia a 5 Stelle!!! Ma non era meglio e più onesto prendere i soldi e dire "li prendiamo come tutti e come tutti li usiamo per le finalità di partito e di nostra visibilità"?

Ancora una curiosità: nel 2014 Di Maio presenta spese per collaboratori pari a zero. Come vice-Presidente però - si apprende dalla sua pagina sul sito istituzionale - ha 3 collaboratori, pagati dallo Stato. Se però andiamo sul profilo di Alessandro Di Battista, troviamo che Di Battista spende intorno ai 1.900€ al mese per i suoi collaboratori, compensando sulle spese per le attività sul territorio, dal momento che le sue restituzioni restano in linea con quelle di Di Maio, se non addirittura superiori: forse, grazie ai suoi collaboratori, riesce ad abbattere meglio il costo delle pizze sfornate??? E perchè Di Maio non assume qualcuno, per dargli un lavoro e dignità, risparmiando in attività sul territorio come Di Battista e magari riuscendo a fare meno assenze in aula, dove ha un tasso di assenze - escluse le missioni e le espulsioni - da record???

A conti fatti, dunque, il M5S dice di aver "restituito" ad oggi 15.000.000€, sebbene questa è la cifra a disposizione del partito per le iniziative propagandistiche di partito. Ma, sempre a conti fatti, se Di Maio prende 106.000€ netti - e abbiamo escluso dal calcolo qualsivoglia eventuale beneficio - invece dei circa 40.000€ che avrebbe dovuto percepire, siamo davanti ad una cifra annua di oltre 60.000€ intascati contrariamente alle promesse. Che, moltiplicata per i circa 140 parlamentari rimasti nel M5S sono oltre 21.000.000€!!! Cifra che entro fine mandato supererà la cifra di 42.000.000€ a cui dicono di aver rinunciato: ammesso - e non concesso - che sia stata una vera rinuncia, nel migliore dei casi saremmo davanti ad una presa in giro, in cui da una parte si finge di rinunciare, dall'altra si dimentica di rinunciare!!!

Alla luce di questi calcoli, davanti alle promesse elettorali, quanto è giusto dire che siamo davanti ad una appropriazione indebita di oltre 20.000.000€??? Che sommati ai 15.000.000€ usati un pò come pare, fanno un totale di 35.000.000€ a cui i parlamentari M5S dovevano rinunciare, 40.000.000€ se consideriamo anche i fuoriusciti??? Si rendono conto che non stanno mantenendo le promesse elettorali, anche se dicono il contrario???

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