ROMA - Niente favoritismi né sconti: il premier Matteo Renzi, che ieri sera a Porta a Porta, parlando della vicenda delle banche, ha assicurato che i truffatori pagheranno, non ci sta a prendere lezioni da nessuno e difende ancora una volta l'operato del governo: "Su questo tema non accettiamo lezioni di trasparenza da nessuno. È arrivato il momento, dopo qualche giorno di sana sobrietà istituzionale, di passare all'attacco e spiegare che senza il decreto ci sarebbe stato un caos pazzesco. Al governo va fatto un monumento per quel decreto, che ha salvato un sacco di gente", ha detto intervenendo a Rtl, prima di intervenire alla Camera

Nessun conflitto di interessi. Ci tiene, il premier, a sottolineare con decisione che la legge è uguale per tutti, a prescindere dai cognomi e dai ruoli: "Noi che siamo dei rottamatori dentro non guardiamo in faccia a nessuno", ha aggiunto. E, difendendo il ministro Maria Elena Boschi, finito nel mirino delle opposizioni, che presentano  mozioni di sfiducia, ha aggiunto: "Nessun favoritismo, il nostro non è più il governo delle leggi ad personam. Il conflitto di interessi che si attribuisce al ministro Boschi è del tutto falso". Poi ha spiegato: "Il padre del ministro Boschi, che ha avuto per 8 mesi una responsabilità in Banca Etruria è stato commissariato dal nostro governo. Noi l'abbiamo mandato a casa, abbiamo mandato a casa tutto il cda. Il padre del ministro Boschi è stato sanzionato da Bankitalia e lo stesso ministro Boschi aveva qualche migliaio di euro di azioni Bancaetruria il cui valore è stato azzerato. Uno può dire che siamo simpatici o antipatici, che le riforme vanno bene o no, ma quel che è evidente è che in questa vicenda tutto c'è tranne conflitto di interessi".

Voto sfiducia. Il premier non teme gli attacchi della Lega e del Movimento 5 Stelle: "Abbiamo le spalle larghe", ha assicurato, sottolineando che "Salvini dicendo che è colpa del governo il suicidio del pensionato ha superato il confine dell'odio e questo è molto triste per la politica". È ora, ha detto ancora Renzi, che il governo passi al contrattacco: "Noi volevamo votare subito, credo che andremo alla settimana prossima. Loro vogliono solo attaccare il governo, è l'ennesimo tentativo di trasformare il dibattito parlamentare in uno show". Intanto Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, hanno concordato la presentazione di una mozione di sfiducia congiunta al Governo: "Si è ribadito l'importanza della collaborazione tra i rispettivi gruppi parlamentari e il sostegno alla mozione di sfiducia al governo Renzi per la vicenda del decreto salva-banche". E nel pomeriggio,  Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio, conferma:  "Abbiamo appena presentato come centrodestra unito la mozione di sfiducia al governo, che chiederemo alla capigruppo di calendarizzare al più presto".

Attacco alla Lega. Renzi ha attaccato duramente il Carroccio in aula al Senato: "Voi avete salvato Credit Euro Nord e non avete voluto rinforzare le altre, come si è fatto in altri paesi. Se aveste messo i soldi ora non ci sarebbero stati problemi. Noi non abbiamo fatto favori a nessuno il decreto ha consentito ad un milione di risparmiatori di ritrovare i soldi in banca, senza il decreto legge quei risparmiatori non avrebbe trovato né banca né conti correnti".

Tax Wars. Nel giorno del lancio mondiale dell'ultimo episodio della saga Star Wars, Renzi lancia "Tax Wars-guerra alle tasse".  "Oggi celebriamo il funerale dell'Imu: che la forza sia con noi... immagino una Tax Wars con le immagini dell'Imu", ha detto il premier. E con un fotomontaggio sul manifesto originale di 'Guerre stellari-il risveglio della forza' il Pd ha lanciato una campagna sui social per sottolineare l'ultima scadenza per il pagamento di Imu/Tasi.

Psicologo d'Italia. Parlando di sé, il premier si autodefinisce "psicologo dell'Italia". "L'Italia è un grande Paese, ma per troppo tempo ci si è pianti addosso. Noi dobbiamo smobilitare l'entusiasmo e a me interessa che nei prossimi due anni l'Italia si faccia sentire per quella che è", ha detto, aggiungendo che le priorità per il 2016 sono "fiducia, fiducia, fiducia" perché bisogna "smobilitare le enormi ricchezze private e ridare entusiasmo".

Elezioni nel 2018. Per quanto riguarda, poi, il ritorno alle urne, il premier è sicuro:"Si vota nel 2018". Ma chi sarà a sfidare Renzi? "Uno di Grillo, lo deciderà il blog. Uno del centrodestra, ma non credo che sarà Salvini. I moderati italiani non possono essere rappresentati da Salvini, ma lo deciderà Berlusconi. Spero di vincere le primarie del Pd e spero di vincere le elezioni, poi dopo due giri si va a casa". "Il referendum confermativo sulle riforme si terrà nell'ottobre del 2016", conferma poi il presidente del Consiglio.

Terrorismo. Prima di intervenire alla Camera su politica estera e sicurezza, il premier ha parlato anche in radio della lotta al terrorismo: "I nostri uomini e le nostre donne sono dappertutto, ma non ci mettiamo a fare guerre come fatto in passato. Di fronte all'attacco di Daesh, dobbiamo avere l'onestà intellettuale di dire che molti che fanno gli attacchi sono nati in Europa. Dall'altro, sul piano militare, noi facciamo le cose che servono fare davvero e lo facciamo noi italiani che siamo più bravi al mondo. Finalmente ha prevalso la linea che abbiamo dato: tornare a discutere con la Russia. America e Russia si stanno finalmente parlando", ha spiegato. "Riportare la Russia al tavolo è fondamentale, ma il nostro principale alleato è l'America".