sabato 6 giugno 2015

Grillini onesti numero 2.


Se la trasparenza si ferma davanti alla porta dei grillini


Se una notizia vera diventa falsa per ragione di... audience. Stamattina Repubblica ha scritto che Federico Piccitto, sindaco grillino di Ragusa, e la sua amministrazione si sono aumentati lo stipendio. Notizia che Giancarlo Cancelleri, uno dei leader di M5s in Sicilia, ha smentito con clamore in una nota pubblicata anche dal blog di Beppe Grillo, non esitando a parlare di "macchina del fango". Aggiungendo che "la stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando". Argomenti abusati, tuttavia evidentemente cari al pubblico grillino.
Peccato che lo stesso Piccitto confermi che il suo stipendio sia cresciuto da 5.400 euro a 5.900 euro (lordi) al mese. Il sindaco dice che l'aumento è stato un atto dovuto e disposto non da lui ma dai dirigenti della sua amministrazione. Ognuno può farsi l'idea che vuole. E certo non è un furto, un'indennità di quel tipo, per chi è in prima fila nella soluzione dei problemi di una città. Ma sono stati gli stessi esponenti di M5S, sin dall'inizio, a fare del taglio delle indennità un motivo di vanto. Dunque, al di là della legittimità o meno dell'atto, è lecito porsi qualche interrogativo politico. E' lecito far sapere che, "per rimediare a un errore", l'amministrazione comunale guidata da un grillino ha avuto uno "scatto" e si è presa anche gli arretrati? Oppure la trasparenza e il diritto/dovere della stampa di informare si ferma davanti al portone del movimento 5stelle?
Noi crediamo nella buona fede di Piccitto e siamo certi che, come da lui promesso, restituirà la cifra relativa agli adeguamenti Istat e anche quel 30 per cento cui rinunciava fino all'anno scorso ma che da un mese è rientrato nella sua busta paga. "Lo farò", dice Piccitto, senza precisare in che data. Quando accadrà, ovviamente, ne daremo conto.  Sicuri, anche in quel caso, che non sarà una notizia "falsa".


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04 giugno 2015 - Aggiornato alle 

Annunci, lavoro e aste




Ottima intuizione. Ormai solo i sindacalisti, i leghisti e i grillini parlano tra loro.

Renzi: sogno Pd partito della Nazione che parla a tutti elettori

Il premier segretario: in un partito si rispettano regole,oppure è anarchia

Renzi: sogno Pd partito della Nazione che parla a tutti elettoriRoma, 6 giu. (askanews) - "Io sogno un Pd che sia partito della Nazione nel senso di saper parlare a tutti, di non avere la puzza sotto il naso, perché se vuoi vincere devi andare a prendere voti di quegli altri. Certo, avendo le tue radici, il tuo nome e cognome, la tua carta d'identità". Lo ha detto Matteo Renzi a "Repubblica delle Idee". Il premier ha però ammesso che "dobbiamo essere più capaci di raccontare, di liberarci di una certa attitudine a pensare che il futuro sia il nostro presente", insomma bisogna che il Pd "sia quella sinistra che racconta un futuro bello e possibile, che il tempo migliore per l'Italia lo dobbiamo costruire noi, senza guardare all'ideologia ma agli ideali che sono più importanti". Renzi ha quindi fatto riferimento in modo più diretto alle vicende interne del partito ed agli esiti delle elezioni regionali. "Quando stai dentro una comunità rispetti le regole sennò non è più un partito democratico ma un partito anarchico, dove ognuno fa quello che gli pare". E a proposito delle regionali il premier ha aggiunto:"Se vogliamo ragionare sui numeri, mi spiace per ciò che è accaduto in Liguria, ma non c'è partita, è evidente che il Pd ha vinto. Governiamo 17 Regioni. Abbiamo il consenso più forte di tutta la sinistra europea". "Quel che preoccupa - ha proseguito - è l'astensionismo. E soprattutto preoccupa che la sinistra è terza in Francia e anche in Spagna è terza nei sondaggi. In Grecia assume le sembianze di Tsipras. In Germania, non vorrei mancare di rispetto agli amici dell'Spd, la sinistra non tocca palla e in Polonia è al quinto posto e infine nel Regno Unito la sinistra identitaria ha straperso le elezioni. L'unica sinistra che prende voti in Europa - ha aggiunto Renzi - è la nostra". Renzi ha quindi chiesto: "Fuori dal nostro Pd c'è la Coalizione sociale? C'è il Podemos italiano? Fuori dal Pd l'alternativa è Salvini e il centrodestra. Se vogliamo essere un margine all'antipolitica dobbiamo darci una smossa", ha rimarcato. Mda/Ral 061235 giu 1

Qualcosa però potrebbe farlo anche la Confindustria.....O no?

ECONOMIA GIOVANI INDUSTRIALI CONFINDUSTRIA. SQUINZI: "DISPERATO BISOGNO DI RIPARTIRE, NON BASTA IL JOBS ACT" È il monito lanciato dal leader di Confindustria Giorgio Squinzi a conclusione del convegno dei giovani imprenditori a Santa Margherita Ligure Tweet15 Mattarella ai giovani industriali: "Crescita economica deve portare nuova occupazione" Disoccupazione: i giovani laureati sono il 16%, in aumento del 46% dal 2011 06 giugno 2015 "Abbiamo una assoluto disperato bisogno di ripartire", avverte il leader di Confindustria Giorgio Squinzi. "Non può essere un singolo provvedimento come il jobs act a far ripartire l'economia. Abbiamo bisogno di far ripartire il mercato". Ma devo condividere l'ottimismo del Governo, da imprenditore ci spero". "Ripresa da prefisso telefonico" Squinzi ha ricordato che c'è ancora una ripresa da "prefisso telefonico" e per questo "dobbiamo avere più fiducia e mettercela tutta". La ripresa "non è percepibile in maniera netta, ma devo condividere l'ottimismo del Governo. Vediamo su un periodo più lungo. I dati sull'occupazione sono dati di stabilizzazione derivanti dal Jobs act". Il leader di Confindustria ha inoltre ricordato che il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, "ci ha sollecitato a investire di più, ma non possiamo investire se non c'è mercato". "Al di là di forzature mediatiche" è successo "tante volte" che presidenti del consiglio "non siano venuti all'assemblea di Confindustria". Il presidente degli industriali Giorgio Squinzi ha gettato acqua sul fuoco in merito alle polemiche sull'assenza del premier Matteo Renzi all'assemblea annuale dell'associazione, che invece ha visitato lo stabilimento Fca di Melfi insieme con l'amministratore delegato Sergio Marchionne. "Gelosi che sia andato a Melfi? No, assolutamente - ha detto - con Sergio Marchionne ci sono rapporti ottimi, siamo amici e in sintonia pressochè totale su tantissime cose. Poi il gruppo ha fatto altre scelte che non prevedono il rientro in Confindustria. Sono convinto se gli accordi fatti sotto la mia presidenza fossero stati fatti prima non ci sarebbe stata questa scelta". Squinzi ha citato in particolare l'accordo con i sindacati sulla rappresentanza. "Class action preoccupa, ma rassicurati dal Governo"  Squinzi è tornato a definire "preoccupante" il provvedimento sulla class action approvato in prima lettura alla Camera, perché "si pone al di là di qualsiasi altra legislazione in materia degli altri Paesi". Ma ha apprezzato le aperture del governo dal palco della convention di Santa Margherita Ligure. "Il ministro Boschi ci ha rassicurato, e non lo ha fatto solo lei", ha dichiarato. "Siamo ragionevolmente sicuri che la situazione nei successivi passaggi in Parlamento venga sistemata". Le parole del ministro Boschi Sulla legge per la class action che preoccupa le imprese, parlando alla platea del convegno dei giovani di Confindustria, il ministro Boschi aveva detto: "Non è una proposta del governo credo che ci siano punti da rivedere nel passaggio al senato".  "Ha sicuramente bisogno di alcune modifiche nel passaggio al Senato", il Governo non aveva "ritenuto che non fosse una priorità in questo momento". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Squinzi-disperato-bisogno-ripartire-non-basta-jobs-act-e75f5a89-aab4-4fa9-948c-a87023980a90.html

Povere donne siriane scappano da quelli che Di Battista ritiene degli ottimi interlocutori. Con il PD no, con l'ISIS si.


MONDO > AFRICA E MEDIO ORIENTE > SIRIA

Sabato 6 giugno 2015 

LE DONNE CHE FUGGONO DALL'ISIS

Le immagini delle donne che, fuggite dal Califfato, gettano via le loro tuniche nere e mostrano vestiti colorati

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Un giornalista freelance attivo in Siria, Jack Shahine, ha reso note al quotidiano britannico Daily Mail le immagini delle donne che, fuggite dal territorio controllato dall'Isis, appena giunte nel territorio in mano ai curdi gettano via le tuniche nere che le vengono imposte dalle leggi del Califfato, sfoggiando abiti dai colori vivaci.
Tags: curdidonneisissiria

Incredibile che un vice presidente della camera abbia un comportamento di questo tipo.

Di Maio su De Luca: «Legge Severino non deve valere per lui? Non pagheremo le tasse» (VIDEO)

06/06/2015 - di 

Il vicepresidente della Camera intervenendo a Quarto (Napoli) attacca il centrosinistra: «Il M5S è l'unico argine all'illegalità. Il Pd è passato dalla questione morale a mafia capitale, dall'eredità di Berlinguer al peggior Craxi della storia». E poi chiosa con un ironico «Renzi e Orfini si facciano ricoverare»

Di Maio su De Luca: «Legge Severino non deve valere per lui? Non pagheremo le tasse» (VIDEO)
«La legge in Campania non deve valere solo per le povere persone che ogni giorno devono sopportare gli aggi usurai di Equitalia o devono pagare fino all’ultima tassa. Le leggi le devono rispettare anche il Pd e Vincenzo De Luca. Se poi vogliamo cominciare a dire che siccome si tratta del Pd o De Luca la legge Severino non si deve rispettare… Abbiano il coraggio di dirlo… Però dal giorno dopo noi cominciamo a non pagare più le tasse e a non rispettare le cartelle esattoriali di Equitalia». È uno degli affondi di Luigi Di Maio, intervenuto stamattina a Quarto, in provincia di Napoli, per sostenere la candidatura a sindaco della pentastellata Rosa Capuozzo, ora impegnata al ballottaggio dopo il 40% di consensi raccolto al primo turno. Il vicepresidente della Camera ha effettuato un tour in strada tra cittadini e negozianti, non senza lanciare frecciate al centrosinistra, sia campano che nazionale.

Mafia Capitale, Di Maio: «Il Pd attacca noi? Renzi e Orfini si facciano ricoverare. M5S unico argine all’illegalità. Loro sono passati da Berlinguer al peggior Craxi» (VIDEO)

LEGGI ANCHE: Luigi Di Maio querela Matteo Orfini


MAFIA CAPITALE, DI MAIO: «IL PD ATTACCA NOI? RENZI E ORFINI SI FACCIANO RICOVERARE»

«Da quando Renzi è segretario del Pd – ha detto il deputato M5S – hanno indagato o arrestato 50 persone nel Pd. Noi abbiamo zero indagati e zero arrestati, e loro attaccano noi? Ma Renzi e Orfini si facciano ricoverare. Il Movimento 5 Stelle è l’unico argine all’illegalità». E ancora: «Il Pd è passato dalla questione morale a mafia capitale, dall’eredità di Berlinguer al peggior Craxi della storia».

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...