domenica 28 settembre 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

Come funziona l’articolo 18: 17 mila licenziamenti individuali l’anno, solo un quarto torna in azienda

SABATO, 27 SETTEMBRE 2014
Quanti sono i licenziamenti individuali decisi dalle imprese italiane? E come finiscono le cause di lavoro, dopo la riforma dell’articolo 18 decisa dal governo Monti con le modifiche della legge Fornero, che hanno ridotto il ricorso alla reintegra per i licenziamenti economici? Una risposta, per quanto parziale visto che i dati non sono completi, è stata fornita da “La Stampa” di sabato 27 settembre 2014. Sul quotidiano torinese un articolo di Roberto Giovannini spiega come dall’entrata in vigore della riforma Fornero al giugno del 2014 siano stati poco più di 39 mila i licenziamenti individuali che hanno determinato l’inizio di un procedimento tra azienda e lavoratore. “La Stampa” rimarca come si possa solo stimare il numero di persone che sono poi tornate al loro posto di lavoro, indicando circa un quarto. 30 mila sono invece i lavoratori che hanno preferito l’indennizzo monetario. I dati del primo semestre 2014 indicano come i licenziamenti individuali siano stati 8537. In base alla legge Fornero, entro una settimana si deve attivare presso la direzione provinciale del ministero del Lavoro una procedura di conciliazione. Senza risposta dall’ufficio, che valuta la congruità della decisione, il licenziamento è valido. Nei primi 6 mesi del 2014 questa tipologia di applicazione dell’articolo 18 ha riguardato 490 persone. Il tentativo di conciliazione può determinare l’avvio di una causa giudiziaria se le parti non si mettono d’accordo, e ciò si è verificato in 2563 casi su 8047. L’accordo prevalente trovato tra le parti riguarda un’intesa economica tra lavoratore ed azienda, che è la  maggioranza dei casi riscontrati,  4037. Solo 428 lavoratori sono tornati sul loro posto di lavoro per un ripensamento dell’impresa. Il sito del ministero del Lavoro indicano in “altro” 1137 casi. Nei primi 6 mesi del 2014 l’articolo 18 ripensato dalla riforma Fornero ha così portato alla conferma dell’allontanamento del lavoratore nella maggioranza dei casi, mentre non è possibile risalire ai dati sugli esiti delle cause giudiziarie. Le stime indicano comunque che i giudici optano a favore del reintegro del lavoratore con percentuali tra l’80% e il 90%. Negli ultimi 2 anni i licenziamenti individuali – i collettivi per crisi aziendali sono disciplinati in altro modo – sono stati quindi poco meno di 40 mila, un dato certo contenuto anche se non così irrilevante, visto che nella prassi esistono anche casi di accordo tra impresa e lavoratore che non seguono la procedura disciplinata dalla legge.

19 COMMENTI

  1. ester a · Sabato, 27 Settembre 2014, 11:59 Pm
    dopo la riforma dell’articolo 18 decisa dal governo Monti con le modifiche della legge Fornero
    questo la dice lunga su chi ancora illude gli ignoranti questa riforma
  2. Lady Dodi · Sabato, 27 Settembre 2014, 9:07 Pm
    Certo Italia latrina! Ci sono lavoratori di serie A e serie B perché siamo una latr……..
  3. Lady Dodi · Sabato, 27 Settembre 2014, 9:05 Pm
    Sai Scambio che adesso che mi ci fai pensare non ricordo nessun caso di reintegro riguardante ditte estere? Non sarà che tacitamente……
  4. tse · Sabato, 27 Settembre 2014, 5:16 Pm
    Se circa un quarto, ossia diecimila, son tornati in azienda e trentamila han preferito l’indennizzo monetario – su un totale di trentanovemila cause – se ne ricava che in giudizio il datore di lavoro perde sempre.
    Ovvio che in queste condizioni una impresa preferisca qualsiasi soluzione piuttosto che prendersi il rischio di assumere.
  5. Lady Dodi · Sabato, 27 Settembre 2014, 3:46 Pm
    Infatti sarebbe irrilevantissimo cara Maria, se non fosse che in qualche modo alla corta o alla lunga, scardina qualche altra cosetta a favore di non so chi.
    Renzi ha un difetto molto italiano: prende le cose troppo alla larga. Lo capisco ma non c’è più tempo.
  6. Lady Dodi · Sabato, 27 Settembre 2014, 3:43 Pm
    La Magistratura, caro Italia latrina, non è lei che fa le Leggi.
    Le applica.
    Io ho sentito Renzi, dire che questa cosa è assurda, ma l’avevo detto prima di lui, e anche un bambino di due anni lo direbbe.
    Questi sinistri del “siamo tutti uguali” dovrebbero andare a nascondersi anche solo per questa legge ridicola. Il Re Sole era molto più democratico di loro.
  7. italia latrina d'europa · Sabato, 27 Settembre 2014, 3:35 Pm
    non capisco perchè la magistratura può reintegrare un dipendente licenziato(quindi per legge) mentre un licenziato sotto i quindici dipendenti non è considerato. La legge deve valere per tutti. No lavoratori serie A e serie b. L’articolo 18 deve valere per tutti, oppure tanto vale eliminarlo.
    Il datore di lavoro credo che non licenzi per puro sadismo e divertimento.
  8. lavoro ? · Sabato, 27 Settembre 2014, 12:37 Pm
    Dati giusti o sbagliati se l’azienda privata licenzia un motivo ci sara’. Non possono essere tutti discriminatori questi numeri forniti dal giornale !
    Solo nel pubblico non si licenzia (quasi) mai…e si vede come funziona !
  9. Lady Dodi · Sabato, 27 Settembre 2014, 12:30 Pm
    Essendo non giusti questi dati, inutile commentare.
  10. Lady Dodi · Sabato, 27 Settembre 2014, 12:29 Pm
    No, dati più attendibili e da tempo, li ho io.
    Poi uno o la Stampa può inventarsi quello che vuole.
  11. lavoro ? · Sabato, 27 Settembre 2014, 12:01 Pm
    Se il lavoro non c’e', o se le aziende preferiscono il sommerso (che costa meno), alla fine non sara’ un articolo di legge a cambiare un andazzo consolidato.
    E’ una battaglia politica e gli unici a rimetterci le penne sono i lavoratori privati.Senza tante contorsioni mentali.
  12. marco scamardella · Sabato, 27 Settembre 2014, 11:59 Am
    tanto basta a far preferire ad un investitore straniero tutti gli altri paesi europei
    o a fare aziende sotto i 15 …………
  13. Massimo Matteoli · Sabato, 27 Settembre 2014, 11:44 Am
    Vedo dai commenti che si confonde l’utilità dell’art. 18 con il numero dei processi. Stiamo attenti è vero esattamente il contrario, l’esiguo numero di cause non significa che è irrilevante ma che la norma funziona disincentivando all’origine i licenziamenti ingiustificati.
    L’altra bufala, infatti, è che l’art. 18 riguardi solo una esigua minoranza.
    Sono andato a cercare un pò di dati ed anche qui la verità è profondamente diversa da come ce la raccontano.
    A chi interessa qui ci sono i numeri:
    https://www.facebook.com/notes/massimo-matteoli/sullart-18-diamo-i-numeri/10153133824054692
  14. Giuseppe · Sabato, 27 Settembre 2014, 11:19 Am
    Sento continuamente parlare di art.18
    Anche la mobilità è LICENZIAMENTO e quindi di cosa parliamo?
    Ormai le aziende (escluso quelle sotto i 15 dipendenti che non hanno vincoli) hanno attuato da anni questa prassi.
    Io sono in mobilità da marzo 2012 (a parte alcuni lavori svolti da precario)e l’azienda con il sindacato avevamo raggiunto un accordo economico in comune
    • ester a · Domenica, 28 Settembre 2014, 12:11 Am
      appunto
  15. Maria · Sabato, 27 Settembre 2014, 10:49 Am
    Luigi, ma se è così irrilevante l’art. 18 perché questo polverone? La verità è che Renzi non ha fatto niente di rilevante finora, adesso vuole fare la battaglia ideologica sull’argomento per far vedere che fa qualcosa.
    • piroga · Domenica, 28 Settembre 2014, 8:38 Am
      Magari non avesse fatto niente. Ha fatto solo danni e chissà quanti altri ne sta studiando, con la sua banda di pericolosi/e incapaci.
  16. Luigi · Sabato, 27 Settembre 2014, 10:28 Am
    Sei duro di comprendonio Mollica… non frega a nessuno dell’Art 18! Forse e dico forse, inizierebbe a fregare se ci fosse quella, piccola insignificante, cosa che si chiama LAVORO. Se l’azienda chiude non c’è art 18 che tenga. E con le protezioni come CIG, MObilità etc. etc. Abbiamo raschiato il fondo. Il prossimo passo sarà licenziare MOLTI dipendenti pubblici o lo stato fallirà.
    • lavoro ? · Sabato, 27 Settembre 2014, 12:39 Pm
      Esatto.
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