martedì 19 agosto 2014

Ma in quante lingue diverse lo devono dire i giudici che la fecondazione eterologa si può fare?

Fecondazione eterologa, si può. Il giudice boccia Lorenzin

19/08/2014 - di 

Accolto il ricorso di due coppie. Per il Tribunale civile di Bologna si può procedere, «non c'è alcun vuoto normativo dopo la sentenza della Corte costituzionale» che ha cancellato il divieto.

Fecondazione eterologa, si può. Il giudice boccia LorenzinPer il Tribunale civile di Bologna si può procedere alla fecondazione eterologa, «non c’è alcun vuoto normativo dopo la sentenza della Corte costituzionale» che ha cancellato il divieto. Non servono altre autorizzazioni, già evocate dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin. Dopo la smentita del presidente della Consulta Giuseppe Tesauro («Si può fare subito») e l’accelerazione delle Regioni, a bocciare l’esponente del Nuovo centrodestra è stata la prima sezione del tribunale bolognese. Con due ordinanze del 14 agosto ha accolto il ricorso di due famiglie (una siciliana, l’altra veneta), ordinando che due coppie infertili ricevano i trattamenti con gameti di donatori. Un verdetto però tardivo per una di queste: considerati i tempi lunghi della decisione, i due coniugi siciliani erano già riusciti ad avere un bambino, costretti però ad andare all’estero.

Conferenza stampa di Nuovo Centro Destra dopo i risultati elettorali
Beatrice Lorenzin, ministra della Salute – Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ETEROLOGA, IL GIUDICE BOCCIA LA MINISTRA BEATRICE LORENZIN – La tecnica era stata riammessa lo scorso aprile dalla Consulta, che aveva fatto cadere il divieto sancito dalle legge 40 del 2004. Lorenzin aveva però frenato,annunciando un decreto che regolasse il via libera all’eterologa. Mai arrivato, dato che il Consiglio dei ministri ha poi preferito stoppare il provvedimento, rimandando tutto al Parlamento. E allungando ancora i tempi. In attesa, la stessa ministra aveva annunciato l’intenzione di voler bloccare chi avrebbe praticato l’eterologa. Non erano mancate le polemiche: eppure, oltre al “via libera” arrivato da Tesauro, anche le Regioni sono tornate a spingere per permettere di procedere con i trattamenti. La Toscana ha approvato una delibera che autorizza le strutture a iniziare l’attività. Una strada che intende percorrere anche l’Emilia Romagna, che punta a ottenere regole comuni concordate tra le Regioni.
Un nuovo “sì” della  magistratura è arrivato così il 14 agosto: i giudici bolognesi che hanno dato ragione alle due coppie hanno imposto alle cliniche alle quali gli aspiranti genitori si erano rivolti di procedere con l’eterologa.
«NON SERVONO ALTRE LEGGI» – Secondo i giudici bolognesi non servono nuove leggi. Bastano quelle in vigore e le direttive comunitarie già recepite in passato. Un decreto ministeriale potrà essere utile per aggiornare le linee guida e definire alcuni aspetti rimasti in sospeso: tra questi il numero delle donazionie l’anonimato del donatore. Non abbastanza per bloccare l’attività, secondo il giudice, che ha confermato la tesi espressa dal presidente della Consulta, Tesauro.
La pronuncia della sezione bolognese è stata accolta positivamente dalle coppie e dai loro legali. «Una sconfitta per Lorenzin», hanno replicato sul quotidiano “La Repubblica” gli avvocati dei coniugi veneti. Intanto, secondo stime citate dal Corsera, sono altre 9mila le coppie in Italia che aspettano di ottenere un via libera definitivo per accedere all’eterologa in Italia. Infine, 348 sono i centri di procreazione medicalmente assistita presenti nel nostro Paese, in gran parte privati. 

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