martedì 22 luglio 2014

Un altro statista arrestato. Le carceri italiani si riempiranno di statisti.

La Camera vota sì all’arresto di Giancarlo Galan

DIRETTA di   - 22/07/2014 - Nonostante l'appoggio di Fratelli d'Italia non ci sono i numeri per salvare l'onorevole indagato nella vicenda delle tangenti sul Mose

La Camera vota sì all'arresto di Giancarlo Galan
GALAN OK PER L’ARRESTO: LEGALI CHIEDONO DOMICILIARI Gli avvocati Antonio Franchini e Nicolò Ghedini, che difendono Giancarlo Galan nell’ambito dell’inchiesta sul Mose chiederanno che a Galan siano concessi i domiciliari. Ad annunciarlo lo stesso Franchini, secondo cui quello sul parlamentare è “un voto politico e non di coscienza”.
Con votazione segreta si procede a votazione per il deputato Giancarlo Galan.Montecitorio con 138 no e 395 sì vota a favore dell’arresto per il deputato Giancarlo Galan.
GALAN E IL VOTO PER L’ARRESTO: GLI UMORI IN TRANSATLANTICOCome precisa Sofia in casa Pd spiegano che non c’è spazio per alcuna sorpresa di voto. In numeri del voto sul rinvio parlano chiaro: non c’è margine di salvezza. eppure – come spiegano fonti parlamentari – potrebbe esserci qualche sorpresa. Anche tra fila Pd. Ma solo se il voto di Galan sarà segreto, come voluto da Forza Italia. Intanto i tempi di discussione stanno per esaurirsi. il voto dovrebbe esser previsto per le 14,15.
GALAN ARRESTO: CENTRODESTRA SI RICOMPATTA -Come spiega Alberto Sofia, nostro inviato a Montecitorio per la votazione su Galan, il centro destra si ricompatta attorno alla vicenda del parlamentare coinvolto nell’inchiesta Mose. Forza Italia sta conducendo una sorta di “ostruzionismo” da stamattina e il tentativo di Ncd di invertire l’odg è un esempio del nuovo ponte tra alfaniani e berluscones.
GALAN ARRESTO: NON SI INVERTE ODG – Nuovo centrodestra propone inversione dell’ordine del giorno. Anche tale proposta non passa.
NO A RINVIO PER GALAN - Montecitorio ha deciso, con votazione palese (e con 289 voti di differenza) è no. Capezzone la prende “benissimo”:
RINVIO GALAN: UN FURENTE SISTO-Sisto (Fi) si sbraccia: “Si può davvero pensare per un attimo di impedire ad un indagato di difendersi personalmente. Vi prego non trasformiamo la Camera dei Deputati in una piazza. Noi se siamo un paese civile accogliamo l’istanza di rinvio”.
galan
RINVIO GALAN: SCELTA CIVICA SI ASTIENE - Mazzioti Di Celso (Scelta Civica) precisa che pur confermando il sì all’arresto annuncia l’astensione in merito alla proposta.
M5S SU GALAN -Giulia Grillo del Movimento 5 stelle parla di tutela dei diritti. “L’immunità parlamentare è una guarentigia”, dichiara la deputata grillina. “A noi spiace umanamente sulle condizioni di salute del deputato Galan ma l’aula può procedere, è un dovere”.
CHIESTO RINVIO DA FORZA ITALIA – Una capigruppo, una sospensione di mezz’ora della seduta d’aula e Brunetta che chiede il rinvio a causa dell’assenza di Giancarlo Galan. I socialisti votano invece a favore del rinvio.
Scotto (Sel) non è d’accordo e parla di dovere della Camera di rispettare il calendario parlando già dei due rinvii (fatti per rispetto verso il parlamentare). “Vorrei dire che già nella Giunta è stato garantito il principio del contraddittorio, dove l’onorevole Galan ha già avuto occasione di depositare una memoria”.
COME SI VOTA - Nulla da fare. Oggi si voterà sulla richiesta d’arresto del deputato Giancarlo Galan indagato nell’ambito dell’inchiesta Mose. La richiesta di rinvio del parlamentare alla presidente della Camera Laura Boldrini non è stata accolta. Il deputato di Forza Italia si ritrova ricoverato dal 12 luglio all’ospedale di Este (Padova). Non potrà presenziare alla seduta, come da lui richiesto, per difendersi dalle accuse. Aveva chiesto uno slittamento della data dopo il 20 agosto: «Terminata la convalescenza mi sarà possibile essere presente». E invece no. È passato circa un mese e mezzo da quando, il 4 giugno, la procura di Venezia ha chiesto la custodia cautelare per Galan. Gli si contestano i reati di corruzione, accuse per le quali il parlamentare si è sempre dichiarato estraneo.
Foto Spada/ LaPresse
Foto Spada/ LaPresse
LE CONDIZIONI DI GALAN – Il forzista ha giocato l’ultima carta che aveva, quella del certificato medico che fissa in 40 giorni la prognosi che lo ha costretto in Ospedale. Nessun ulteriore rinvio, nessuna proroga a causa dello stato di salute, come accaduto già due volte. Quella di oggi è “data ultimativa e non ulteriormente differibile”.
E i conti, se la scelta del voto sarà confermata stamane, non lasciano scampo al deputato di Fi: sommando i voti degli azzurri, Psi, e forse FdI che deve sciogliere la riserva, i contrari all’arresto non arriveranno a cento, sempre immaginando un “pieno” di presenti garantisti. Unica soluzione, che può lasciare qualche barlume di speranza per salvare il forzista, è la richiesta di voto segreto che potrebbe incrementare, ma non di molto, i voti contrari. Le possibilità di salvezza sono pari a zero. In Commissione, infatti, hanno votato contro la richiesta di custodia cautelare solo FI, Ncd e Psi. In Aula per il no c’è solo il voti degli azzurri (69), di Ncd (28), più quelli del Psi. L’unica incognita rimane quella di Fratelli d’Itlia che, con il presidente dell’organismo Ignazio La Russa, finora non ha espresso pareri in merito.
LE OMBRE SU GALAN – Secondo la procura di Venezia l’ex ministro della Cultura ha percepito «uno stipendio di un milione di euro l’anno più altri due milioni una tantum per le autorizzazioni» utili per realizzare il Mose. GLi inquirenti parlano di «cospicue operazioni commerciali nel Sud Est asiatico» per 50 milioni di dollari, trovate in documenti in possesso del ‘prestanome’ Paolo Venuti, per le quali emergerebbe «la riconducibilità alla famiglia Galan». A sostenere la tesi dei pm ci sono le dichiarazioni di Giovanni Mazzacurati, presidente del Consorzio Venezia Nuova, e della ex segretaria Claudia Minutillo. Secondo l’imprenditore Galan era di fatto stipendiato insieme all’Assessore alle Infrastrutture della Regione Veneto,arrestato, Riccardo Chisso (Pdl): «La cosa era molto variabile, si può considerare un milione l’anno», dichiarava Mazzacurati nell’interrogatorio del 31 luglio 2013.

APPELLO AI GARANTISTI – «Siamo davvero convinti dell’esistenza di concreti ed effettivi rischi di fuga, o di reiterazione del presunto reato, o di inquinamento delle prove?». il berlusconiano Daniele Capezzone invita così a raccolta i garantisti per il voto di oggi in aula. «E il fatto che quasi la metà dei detenuti italiani sia in attesa di giudizio ci lascia indifferenti? Ecco perché il voto assume una importanza particolare, che nessuno può sottovalutare o mettere tra parentesi», ha sottolineato. «Il processo mediatico – ha concluso – ormai instauratosi in Italia, anche al di là della buona fede del miglior magistrato, vanifica e annulla il diritto di difesa: una volta che la persona sia sbattuta in carcere prima del processo, e nel frattempo lapidata sui media, un ‘verdetto’ inappellabile viene già emesso contro l’identità e l’immagine di quel cittadino». Il cielo sembra certo sulla testa del parlamentare azzurro. Con o senza lui l’aula sembra convergere su un netto sì.
Copertina (Roberto Monaldo / LaPresse)

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...