sabato 23 marzo 2013

E io pago! E io pago! Pago i sindacalisti nullafacenti. Pago i deputati che vanno manifestare in Val di Susa. Pago i parlamentari del PDL che vanno in piazza a protestare contro i magistrati. Basta. Non é possibile sopportare che il mio paese sia in queste mani.



I grillini in Val di Susa. A spese nostre.PDFStampaE-mail
Venerdì 15 Marzo 2013 10:38
Vogliono togliere i soldi alla politica ma solo agli altri. Perché a loro servono, oltre che per pagarsi l'affitto (come nel caso dei deputati grillini eletti in Sicilia), per andare a manifestare. E il neo deputato grillino Alessandro Di Battista è chiaro: "Badate bene, condivido pienamente che le spese di viaggio (magari in II classe e non business) vadano rimborsate quando si tratta di viaggi di lavoro (es. quando andremo in Val di Susa a sostenere i NoTav)".
Le cose in Val di Susa vanno male. Ma non vanno male solo lì. Siamo nella merda un po' in tutta Italia. E se questi 162 neo eletti decidono di andare a manifestare a Messina contro il Ponte, a Niscemi contro il MUOS, a Vattelapesca contro Tizio, Caio e Sempronio e così via, quanto ci costeranno? Ma che ce ne frega! Tanto loro percepiranno solo 5.000 euro di stipendio (lordi + tutti i rimborsi)...
Di-battista-tesserino-m5s
Ecco lo screenshot preso dalla bacheca dell'onorevole Alessandro Di Battista (clicca qui per visualizzare il link):
Dichiarazione-Alessandro-Di-Battista-M5S
PS: prima che qualche imbecille a cinque stelle parli a sproposito, ricordo che anche io sono contro il TAV
 

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Questo é il nuovo che avanza? Ma qual é la differenza tra Piizzarotti e Razzi o Scilipoti. Poveri noi a chi abbiamo dato nelle mani l'Italia.


Federico Pizzarotti (M5S) alle Iene: Kabul? In Iraq. Per Biffoni (Pd) Assad è il presidente del Libano

ANSA  |  Pubblicato:   |  Aggiornato: 23/03/2013 20:46 CET
Federico Pizzarotti
Federico Pizzarotti
Se per il sindaco M5S di Parma Federico Pizzarotti Kabul si trova "in Iraq", per Matteo Biffoni (Pd), Bashar al Assad è "il presidente del Libano".
Incursione della 'iena' Sabrina Nobile davanti al Parlamento per sottoporre i politici italiani a un nuovo test di stretta attualità e cultura generale. Nel servizio in onda domenica alle 'Iene', in onda alle 21.20 su Italia 1 (e di cui è stata diffusa un'anticipazione), il bilancio finale è disastroso.

Nobile: "Dov'è Kabul?"
Federico Pizzarotti: "In Iraq".

Nobile: "Medvedev chi è?".
Pizzarotti: "Adesso il ruolo preciso, come dire, non ve lo devo dire io".

Nobile: "Ma chi è?".
Pizzarotti:" Commissione europea, poi adesso dove nella Commissione Europea ve lo lascio dire a voi".

Nobile: "Ma di che nazione può essere?".
Pizzarotti: "Ce la giochiamo sulla Russia?".

Nobile: "Magari è russo?".
Pizzarotti: "Può darsi".

Non va meglio a Matteo Biffoni, deputato del Pd.
Nobile: "Chi è Assad?".
Biffoni: "E' il presidente del Libano".

Nobile: "Sicuro?".
Biffoni: "Si".

Queste le risposte di Amato Berardi (Pdl).
Nobile: "Cartellino per il presidente, la piazza rifiuta il dialogo di Morsi. Chi è Morsi?".
Berardi: "E' un po' complicato, la politica italiana, il sistema Italia".

Nobile: Chi è Morsi?
Berardi: Non lo so".

Nobile: "Cos'è Hamas?"
Berardi: "La capisco bene cos'è Hamas, ma ripeto, qui in Italia bisogna riformare tutto il sistema giudiziario, finanziario, il sistema paese buon lavoro, grazie".

Nobile: "Ne ha mai sentito parlare di Hamas?".
Berardi: "Assolutamente si".

Nobile: "E cos'è?".
Berardi: "Non commento, buon lavoro, grazie".

Questo sono i grillini 2.0. Qualcuno riesce ad immaginare che le elezioni on line siano state fatte seriamente e senza brogli? Ormai tutti sanno come operano in branco. Quello che Berlusconi riesce a fare con le televisioni Grillo, grazie a Casaleggio, riesce a fare in rete.

http://www.facebook.com/groups/solo5stelle/permalink/586426671367762/

C'è bisogno di un commento? Chiedetelo ai grillini vogheresi. Ovviamente intervistati da Roberto Lodigiani uno dei più grandi giornalisti italiani negli ultimi due secoli.


Intervista a Roberta Lombardi, portavoce M5S alla Camera: "Disposti a incontrare Bersani, la fiducia? No grazie"

Pietro Salvatori, L'Huffington Post  |  Pubblicato:   |  Aggiornato: 22/03/2013 21:05 CET
“Se e quando Pier Luigi Bersani ci chiamerà per chiedere di incontrarci, gli risponderemo cortesemente che la nostra posizione sulla fiducia ad un suo governo è nota. Se vorrà un incontro di persona, ovviamente lo manderemo in streaming”.
Se il segretario del Pd nella girandola di incontri iniziati per verificare una maggioranza parlamentare si aspetta un cambio di passo da Movimento 5 stelle, sbatterà contro il secco ‘no grazie’ dei grillini. È Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera, che, raggiunta al telefono subito dopo il discorso di Giorgio Napolitano, conferma la linea: “A Bersani diremo quello che abbiamo sempre detto”.
Vale a dire?
Che voteremo contro la fiducia.
Se il segretario Democratico non ce la facesse, si potrebbe trovare un’altra soluzione, magari con un esecutivo del presidente?
Non vedo all’orizzonte altre soluzioni. Non esistono super tecnici piovuti da Marte e completamente super partes. Qualunque nome avrebbe il tacito od esplicito appoggio dei partiti. Dunque la nostra posizione non cambia.
Napolitano ha parlato di “affermazioni infondatamente polemiche” sui tempi di avvio della legislatura. In molti hanno immediatamente pensato alle critiche del M5s.
Nessuno ha mai messo in dubbio la normale procedura istituzionale e democratica. Abbiamo semplicemente messo in evidenza la ritualità troppo antica di questi passaggi, ancora caratterizzati da un’enorme mole di laboriose votazioni con fogliettini in un epoca in cui la tecnologia consentirebbe di abbattere le lungaggini.
Rimproverate qualcosa al Colle o alle presidenze delle Camere?
Nessuno vuole saltare alcun passaggio necessario, anzi. Denunciamo la totale insensibilità del Parlamento nel voler snellire certi riti ormai senza senso. Quando diciamo queste cose non vogliamo attaccare nessuno oggi, se non chi nella precedente legislatura ha avuto quattordici mesi per mettere mano a questi problemi e non ha fatto nulla.
Dunque il vostro non è stato un rimprovero a Napolitano.
Non era assolutamente un attacco al presidente della Repubblica. È sotto gli occhi di tutti il problema strutturale: giornate interminabili passate dai deputati a scrivere dei nomi sulle schede, mentre una normale procedura elettronica avrebbe potuto rendere le votazioni questione di qualche decina di minuti, mantenendo ferma la segretezza del voto.
A proposito di segretezza: chiederete a Bersani se e quando vi chiederà un incontro di trasmetterlo in streaming?
Direi proprio di sì. Tra l’altro la nostra posizione è chiara da tempo. Se non gli bastasse una risposta telefonica e volesse incontrarci di persona saremo disponibili. Nel caso sia d’accordo con la diretta web, ovviamente.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...