Beppe Grillo "è un fenomeno da baraccone" che però "sottrae voti ai moderati e fa vincere la sinistra". Dopo le parole incandescenti usate due giorni fa a Palermo, Silvio Berlusconi è tornato ad attaccare quello che è ormai chiaramente il suo nemico numero uno alle prossime elezioni. Nel corso di un'intervista a Rtl, Berlusconi ha ammesso la bravura di Grillo nei comizi: "E' un istrione abituato al grande pubblico, è un professionista, con un copione ben preparato".
Quanto alla decisione di Grillo di non farsi più intervistare da Sky, l'ex premier ha dato la sua interpretazione: "Grillo non è andato in tv perché la telecamera, ritraendolo da vicino, avrebbe scoperto la sua intima natura di cattivissimo". Secondo il presidente del Pdl, il comico non farebbe mai un confronto televisivo con lui: "Non gli converrebbe, non sa nulla sui conti dello Stato".
Dietro a tutti questi attacchi è evidente la preoccupazione del Cavaliere rispetto alla concorrenza del comico genovese e del suo Movimento 5 Stelle: "Vedo in lui un pericolo che sottrae voti ai moderati e fa vincere la sinistra. In Italia i voti si sono sempre distribuiti così: un terzo alla sinistra e due terzi ai moderati; questi hanno sempre vinto tranne i casi in cui si sono presentati divisi". E ai moderati tolgono i voti anche Monti e i centristi: "Gli eventuali voti - ha spiegato - dati a Monti o Casini sono voti dati alla sinistra, e allora è meglio votare l'originale; oppure sono voti tolti a noi impedendoci la vittoria, ma non credo che avverrà".
Monti e Berlusconi, schermaglie a distanza. Non se le mandano a dire Silvio Berlusconi e Mario Monti, entrambi impegnati fin dalle prime ore della mattina nella consueta maratona mediatica. Il professore ha invitato i suoi competitor alle elezioni a partecipare a un dibattito televisivo (“servirebbe a fantasticare un po’ meno e confrontare i punti di vista”), ma il Cavaliere di sedersi nello stesso studio televisivo con lui proprio non ne vuole sapere. “Monti è disperato – è il commento di Berlusconi, affidato ai microfoni di Rtl 102,5 – perché molto probabilmente non raggiungerà il 10% dei voti e quindi resterà fuori dal Parlamento lui, Casini e Fini”.
L’ipotesi non sembra turbare più di tanto il professore. "Confidiamo di avere un buon risultato" alle elezioni "ma non sminuiremo questa grande forza per stare in un governo. Se non avremo i numeri sufficienti, staremo all'opposizione", ha detto il presidente del Consiglio uscente e leader di Scelta civica, Mario Monti, a Rainews24.
Per Monti, la partecipazione a un confronto televisivo con tutti i candidati dovrebbe essere un dovere nei confronti dei cittadini. "Stiamo involvendo verso una democrazia senile e immatura? Spero di no. Spero che i colleghi competitors vorranno adempiere a questo dovere non nei miei confronti, ma verso gli italiani", è il commento del premier. Berlusconi, però, ha ribadito di essere disponibile a un confronto solo con il leader del Pd Pier Luigi Bersani. "Io il confronto l'ho sempre accettato con chiunque, mi sono trovato in trasmissioni anche con sei contraddittori" ma ora il confronto ha senso soltanto tra gli "unici due che hanno possibilità di vincere". E ancora: "Monti chiede il confronto perché è disperato e perché rischia di non avere rappresentanti in Parlamento", visto che "è probabile che non arrivi al 10%".
Berlusconi: "Restituiremo l'Imu per riappacificare Stato e cittadini".Anche stamattina l'ex premier è tornato sul suo cavallo di battaglia: la restituzione dell'Imu pagata nel 2012 - ha detto - sarà "un gesto simbolico di riappacificazione tra cittadini e Stato, un gesto inusuale di uno Stato che si accorge di aver imposto ai suoi cittadini una tassa non solo dannosa, ma anche ingiusta".
In caso di vittoria del centrodestra Berlusconi ha promesso che la restituzione dell'Imu sarà deliberata "nel primo Consiglio dei ministri". "Noi abbiamo sentito che con il fatto della tassa sulla casa si sia verificato un atteggiamento dello Stato sentito non più come Stato che ti protegge, che è il dovere fondamentale dello Stato", ha proseguito. "Ricordiamoci che le imposte non sono un dovere che si deve per norma divina, le imposte sono solo un corrispettivo che ogni cittadino è tenuto a pagare allo Stato in cambio dei servizi, quindi anche della protezione. Invece si è diffuso un sentimento verso lo Stato di paura, uno stato non amico ma ostile o addirittura nemico".
L'incubo Grillo. E' Beppe Grillo, però, il vero incubo del Cavaliere. Con lui, ha detto Berlusconi, "accetterei un confronto, come con chiunque altro" (ad eccezione di Monti, viene da dire). Il punto "è che non credo che a lui converrebbe, visto che dello Stato e dei conti dello Stato non sa proprio nulla". E ancora, sempre ai microfoni di Rtl 102,5, Grillo è "un professionista come attore e il suo pubblico è quello delle piazze". Se andasse in televisione, "vedendolo da vicino si capirebbe la sua natura intima di cattivissimo".