L’antipolitica e l’anticasta al potere chiudono il 2011 mostrando le prime lacune. Il Movimento 5 Stelle, presentatosi come moralizzatore e rinnovatore dell’intera classe politica, si sta scoprendo perfettamente a suo agio nel magnifico mondo della “casta”. Succede in Piemonte, dove i due consiglieri regionali, il capogruppo Davide Bono e l’altro eletto Fabrizio Biolè, da tempo si fanno la guerra tra di loro su internet. Già, su internet, forse è questa l’unica vera novità introdotta dal Movimento 5 Stelle: i litigi tra varie correnti e tra consiglieri non già dentro gli uffici o all’interno delle Aule consiliari, ma nel mondo virtuale e ovattato della rete, dove tutto è filtrato dai monitor. Un modo un po’ balzano, oltre che poco dignitoso per l’immagine del movimento.
La pietra miliare dello scandalo è stata ricordata in questi giorni dal perfido consigliere della Lega Nord Paolo Tiramani, tornato a seminare zizzania tra i due grillini con una frecciatina contenuta nel suo intervento sul bilancio provvisorio della Regione: “Non capisco di cosa stiamo parlando se c’è chi vota la legge per l’abolizione dei vitalizi, dichiara che non la condivide, e poi si scopre che destina il vitalizio al coniuge”.
Tiramani si riferisce a Fabrizio Biolè, del Movimento 5 Stelle, il quale si batte da tempo per l’abolizione del vitalizio, peccato che di sua spontanea volontà paghi la quota di reversibilità per garantire un futuro tranquillo e agiato a moglie e figli.
La questione non è recente, in quanto qualche mese fa era stata spiattellata proprio sul forum del Movimento 5 Stelle Piemonte, con il corollario di stucchevoli litigi tra i due consiglieri inframezzati dai sempre più sconsolati interventi dei militanti, ed il consigliere comunale Vittorio Bertola a fare da paciere.
Biolè non si è mai tolto il vitalizio, contrariamente alle regole interne del Movimento 5 Stelle, e Bono per tutto l’anno non ha mancato di farglielo notare, più che altro per non mettere in discussione la propria leadership.
Lo scorso giugno, sempre via internet, è riuscito persino a definire “cagasotto” il collega. In un forum pubblico.
“Il fatto è che siamo un po’ ipocriti. Biolè si sta cagando sotto e con lui tutti i cuneesi per spirito campanilistico di non essere riconfermato in quanto col suo comportamento ha fatto incazzare mezza regione, almeno quella informata. Assegnando alla moglie il vitalizio, non facendo quello che gli e’ stato chiesto nella famosa riunione in cui cuneesi dissero che eravamo noiosi in cui si chiedeva di pubblicare online la sua busta paga e di formalizzare tutto con un documento contratto con gli elettori, prediligendo l’attività di passarella come dice Vittorio a quella legislativa (zero Pdl e fino a ieri zero contributi emendativi). il fatto e’ che si vedono pochi segnali di volontà di cambiamento e invece di volersi mettere in gioco e cercare di rimediare ci si trincera dietro muri di omertà”.
Niente male come “j’accuse”.
La discussione aperta sul forum proprio dal capogruppo in Regione, Davide Bono, verte sulla possibilità di organizzare un tour di rendicontazione tramite il quale i due consiglieri regionali sonderebbero il gradimento riscontrato tra gli elettori nelle varie province, valutando se presentare dimissioni in bianco. Una sorta di esame tra i militanti: in caso di bocciatura, dovrebbero lasciare il loro posto a qualcun altro.
Apriti cielo. Tra rinvii continui del tour, accuse reciproche, insulti, la missione si è rivelata più dura del previsto.
Emblematico un altro post di Bono, all’interno della medesima discussione: “Io non ho capito solo la posizione di Biolè, nel senso che è qui davanti a me e non mi ha ancora risposto”.
I grillini, nati e cresciuto su internet, evidentemente riescono solo a comunicare attraverso la rete e non di persona. Incredibile come si possa criticare pubblicamente via etere una persona, tra l’altro collega di partito, in quel momento “lì davanti” e alla quale si potrebbero semplicemente chiedere chiarimenti.
Nella medesima discussione Vittorio Bertola, consigliere comunale di Torino, tra un tentativo di smorzare i toni e l’altro, tracciando un bilancio della situazione ha ricordato ai due consiglieri regionali di non farsi più vedere alle riunioni cittadine solo per “farsi pubblicità”, Bono ha risposto con uno stizzito “Dai su, finiamola di millantare queste cose”, poi la replica di Biolè  al capogruppo regionale Bono:
Confermo che sei tu a confondere il lato pubblico con quello privato. Ho già spiegato che il mio a Torino era solo un tentativo per capire meglio la situazione torinese, niente di più. Tutto il resto (e la relazione di cui parli) è venuto dopo ed è completamente slegato, fatto salvo che ha portato al forte depotenziamento di quello che si rivelò poi gruppo di disturbo e basta (i famosi dissidenti), grazie ad operazioni (da me richieste) di chiusura di forum e pagina “dannose”.
Sai bene che la mia attività emendativa è iniziata molto prima di ieri, tant’è che ha portato anche a un risultato non indifferente; per di più, da tuoi ottimi spunti, insieme abbiamo sostenuto l’attività in aula su legge grandi opere e legge piano casa”.
Ma per “dirsi le cose in faccia”, bisogna proprio fare queste figure in un forum pubblico? Vale la pena riportare l’intera discussione, che sta andando avanti da molto tempo. E’ pubblica, aperta a tutti, ed anche piuttosto divertente.
Se questo è il nuovo modo di concepire la politica, allora è molto meglio quello vecchio.