sabato 14 luglio 2012

La direttrice della Provincia Pavese pubblica tutto. Pubblica un intervento di grande intensità del Dott. Torriani ex sindaco di Voghera. Dopo tal Trivi continuamente sollecitato a rientrare nella giunta di Pavia la Grande direttrice di giornale non starà caldeggiando il rientro nel comune di Voghera di tal Torriani?

Abbiamo superato il mese. La direttrice della Provincia Pavese da 32 giorni tiene nel cassetto la lettera di chiarimento inviata dal consigliere comunale Rubiconto. Intanto tra le lettere arriva una bella lettera dell'ex sindaco di Voghera Dott. Torriani il quale di batte per lasciare a Voghera il tribunale. Ovviamente nessuno gli ricorda che lui è iscritto al PDL e che il suo leader oltre al bunga bugna si divertiva un giorno si ed un giorno si ad offendere i magistrati che erano chiamati a giudicarlo. Certo se avessero buttato via meno soldi per pagarsi i mille incarichi che hanno assunto in questi anni forse oggi non ci troveremo davanti ad un debito pubblico spaventoso. Loro ci hanno amministrato, loro hanno sperperato, loro hanno assunto incarichi su incarichi nell'ASM di Voghera, loro sono entrati nel consiglio d'amministrazione dell'ospedale S. Matteo di Pavia e adesso dopo aver militato in un partito che ha attaccato i magistrati tutti i giorni e che ha creato una rete di clientele ovunque permettendo a migliaia di persone di "campare di politica" Torriani & company si accorgono che non vi sono i soldi per tenere aperto il tribunale di Voghera. Bravi, vi facciamo un applauso. D'altronde non è l'unica cosa che Torriani non ha fatto. Ha tenuto aperta una scuola sottodimensionata perché non poteva dire no a Bassanese. e se avesse saputo amministrare la città evitando di costruire rondò con le palle più grandi d'europa forse oggi avremmo i soldi per mantenere il tribunale a Voghera. Si, se avessimo avuto un altro presidente del consiglio, se avessimo avuto un altro sindaco, se avessimo avuto una opposizione che fosse stata un tantino più intelligente che abbiamo avuto fino ad oggi forse potremmo tenerci una delle cose che funzionano meglio a Voghera, una delle cose che veramente serve a questa città, un presidio della legalità che ormai risulta scomparsa dalla vita politica e dalle professioni, in particolare dalla attività dei giornalisti del New York Times dell'oltrepò, i quali fanno intervenire su un giornale un uomo politico senza mai ricordare ai lettori che cosa ha realizzato e cosa ha fatto in passato.

mercoledì 11 luglio 2012


Egregia direttrice del New York Times dell’Oltrepò Pavese,
le scrivo dalla spiaggia di Minori, paese bellissimo in Costiera Amalfitana. Per quattro giorni l’ho trascurata ma, purtroppo o per fortuna, di ripetitori per le linee telefoniche, nel posto in cui mi trovo, ve ne sono pochi e la comunicazione risulta lenta.
Ma neanche la difficoltà nel comunicare da lontano mi impedisce di complimentarmi con lei.
Lei che è la luce per tutti i giovani giornalisti pavesi. Lei è l’esempio vivente di come si realizza la trasparenza nei giornali pagati dai contribuenti italiani. Lei è il faro di quelli che ritengono l’informazione un servizio pubblico essenziale per la crescita del nostro paese.
Ormai le lettere al suo giornale per il reintegro di tale Trivi arrivano a vagonate. E lei si può sottrarre? No. Lei può non assecondare la volontà del popolo sovrano. Lei, liberal e democratica, come nessun direttore di giornale fino ad oggi abbiamo conosciuto in Italia.
Ed in fondo la lettera che le ho fatto pervenire che valore potrà avere per il miglioramento della informazione in questo paese. Si tratta solo delle parole di un uomo libero, senza partiti, senza sindacati, che non è nato schiavo e non morirà servo di qualcuno. Si tratta solo delle parole di un uomo “molto pericoloso” perché ama dire la verità come gli hanno insegnato i propri genitori. Un uomo che ha preso solo l’11% dei voti degli elettori vogheresi. Un uomo che non ha mai chiesto né fatto raccomandazione. Un uomo che non ha potere se non quello delle sue ragioni e delle sue parole. Un uomo che può essere aggredito passando per aggressore, che viene segnalato dai sindacalisti della triplice sindacale al Direttore Generale per provare a vedere se può essere messo a tacere.
Un uomo semplice che in una piccola casa ha più libri che soldi, che ama mettere sul proprio balcone la bandiera italiana, quella del paese che malgrado i direttori di giornale ed i sindacalisti della triplice ed i politici corrotti vecchi e nuovi, riesce ancora a pensare come la “sua nazione”.  La stessa nazione che meriterebbe giornalisti migliori. Ovviamente migliore come lei che già è la migliore tra i migliori.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...