mercoledì 21 settembre 2011

Quando leggo le cose che accadono nei grillini penso che la Democrazia Cristiana era oro allo stato puro. E dire che non volevamo morire democristiani

5 Stelle, ora nel mirino c’è Biolè
Pubblicato Lunedì 19 Settembre 2011, ore 6,15
Una fronda interna al MoVimento lo accusa di note spese gonfiate e rapporti “imbarazzanti” con un politico cuneese del Pd. Dopo gli insulti su Facebook tra Bono e Bertola la tensione tra i grillini resta altissima e si prepara la resa dei conti
Non c’è pace all’interno del mondo grillino piemontese. Dopo la disputa su Facebook tra il consigliere comunale Vittorio Bertola, fedelissimo del comico-politico ligure, e il capogruppo a Palazzo Lascaris Davide Bono, la tensione rimane altissima e non solo nella rete, agorà politica degli attivisti grillini. Questa volta nel mirino è finito Fabrizio Biolè, l’altro esponente del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale. A Biolè vengono contestati i 1450 euro e rotti di rimborsi auto di cui ha goduto da aprile a giugno, inserendo nelle note spese anche il viaggio per andare ad assistere ad alcuni spettacoli-comizi di Beppe Grillo a Torino e dintorni. Non solo: voci quanto mai insistenti parlano di legami strettissimi tra il consigliere regionale e il neo presidente della Comunità Montana Valle Stura Pierpaolo Varrone, che gli avrebbe garantito un pacchetto di voti nelle ultime Regionali (2010), in cambio di un sostegno nella sua battaglia per la guida della Comunità Montana. Nulla di cui vergognarsi in qualunque partito italiano, ma nel mondo di Grillo rischia di suscitare indignazione e imbarazzo.
Sin qui dicerie e dibattiti “internettiani”, ma non è finita. Pare che nei giorni scorsi, i vicini dell’ufficio regionale del Movimento 5 Stelle abbiano sentito urla e insulti provenire proprio dalla sede dei grillini. Questa volta la disputa era tra i membri dello staff regionale del movimento che pare siano arrivati
quasi alle mani con il consigliere Biolè. Sono dovuti intervenire altri collaboratori per dividerli e cercare di placare gli animi, anche se pare che la tensione sia talmente alta che una parte del mondo grillino si stia ormai organizzando per chiedere le dimissioni del proprio consigliere. Il redde rationem è alle porte.

martedì 20 settembre 2011

A Torino non c'è il Consigliere Rubiconto ma per una poltrona si sbranano. A Pavia la signora Nanni ed a Voghera il signor Benzi buttano fango.

Vaffa tu! Grillini ai ferri corti

Pubblicato Mercoledì 07 Settembre 2011, ore 18,36

Volano gli stracci all'interno del MoVimento 5 stelle tra il capogruppo regionale Bono e il consigliere in Sala Rossa Bertola. Oggetto del contendere la partecipazione al corteo di ieri. E a colpi di accuse reciproche di populismo i seguaci piemontesi dell'artista genovese si dividono

DUELLO tra Bertola e Bono

Alta tensione tra i grillini piemontesi. Due tra i principali esponenti del MoVimento 5 stelle, il capogruppo a Palazzo Lascaris DavideBono e il consigliere della Sala Rossa VittorioBertola, sono ormai ai ferri corti e molti pronosticano un imminente regolamento di conti. A scatenare la diatriba è stata la posizione di Bono in merito alla partecipazione allo sciopero generale di ieri, pubblicata sulla bacheca di Facebook. Partecipazione contestata da Bertola. «Trovo deludenti le parole su fb di un “consigliere comunale del moVimento” – scrive Bono - che, non essendosi preoccupato neanche di presenziare da spettatore esterno alla sciopero e agli eventi di ieri, spara sentenze su cosiddetti “autorevoli esponenti del moVimento” (che immagino essere io e Biolè), nello stesso modo in cui fa Il Giornale». Pronta e velenosa la replica di Vertola: «Caro Bono, il tuo post è talmente denso di populismo e di slogan che fa vomitare... sei diventato un ottimo politico, avanti così, farai carriera. Del resto i primi a dire che “siamo scesi in piazza a fianco dei lavoratori” sono stati i vari Bersani e Fassino...».

Ora si tratta di capire se e quali conseguenze avrà lo scontro sulla tenuta della formazione. I due, per la verità, non si sono mai amati e qualche scaramuccia si era già verificata in passato, alla vigilia delle elezioni amministrative scorse, al momento della scelta del candidato sindaco, scelta che per imposizione di Beppe Grillo cadde sull’informatico torinese contro l’opinione del compagno di partito che invece parteggiava per un’altra soluzione.


dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...